Gli antichi Egizi avevano molta cura del proprio corpo; si lavavano più volte al giorno e si frizionavano con diversi unguenti. Uomini e donne di rango elevato non avrebbero potuto fare a meno di profumi e cosmetici; gli uomini li utilizzavano esclusivamente in occasione di particolari festività, ma le donne usavano regolarmente un numero consistente di cosmetici al fine di esaltare la propria bellezza.
Le donne di Tebe possedevano interi cofanetti di bottiglie e vasetti contenenti un’infinità di prodotti di bellezza. Al British Museum è possibile vedere un cofanetto di bellezza risalente al 1400 a.C., ritrovato nella tomba di una regina tebana; contiene ancora la pietra pomice destinata a rendere morbidi gomiti e ginocchia, una matita per occhi in legno e avorio con la quale venivano applicati khol ed antimonio, un piccolo vassoio di bronzo per la miscela degli ingredienti necessari al maquillage delle palpebre e, infine, dei vasetti conteneti foglie di henné essiccate destinate a tingere gote e unghie.
A quell’epoca non mancavano certo i prodotti di bellezza: alcune donne utilizzavano l’henné per donare riflessi ramati ai lunghi capelli neri; l’olio di mandorla veniva massaggiato sul corpo, mentre la crema di cotogna era raccomandata per il colorito della pelle.
Diffuso l’uso di talchi, profumati all’iris, al sandalo e alla citronella. L’olio d’oliva era invece applicato sui capelli, al fine proteggerli e di accentuarne la lucentezza.
Khol, matite per gli occhi, flaconi contenenti olii profumati, specchi... sono stati ritrovati in quantità nelle tombe egizie. In una parte dissimulata del tempio di Hatshepsout, a Deir el-Bahari, è stata scoperta una pittura murale che rappresenta una donna di rango elevato mentre si dedica alla propria toilette: due giovani donne versano dell’olio profumato sul suo corpo, mentre una terza le massaggia una spalla e le fa odorare un fiore di loto ed una quarta regge uno specchio.
Il cuoio capelluto ed i capelli erano oggetto di notevoli e continue attenzioni; gli uomini portavano i capelli corti, mentre le donne possedevano lunghe capigliature che usavano raccogliere o intrecciare. Le donne più agiate disponevano addirittura di un’acconciatrice personale.
Una scena di vita quotidiana incisa sulla roccia nel tempio di Deir el-Bahari raffigura una donna e la sua acconciatrice, la quale con una mano sorregge uno specchio a forma di disco e dal manico in avorio cesellato e con l’altra una coppa d’olio profumato da massaggiare sul cuoio capelluto prima di acconciare la signora secondo la moda del momento. Un’altra testimonianza rinvenuta a Deir el-Bahari rappresenta una donna e due acconciatrici che le ritoccano la parrucca; di utilizzo molto diffuso, le parrucche erano acconciate esattamente come i capelli veri e propri.
Infinito all’epoca l’utilizzo degli aromi: dai cibi alle bevande, dagli abiti agli ambienti domestici, ogni cosa era gradevolmente profumata; tramite una complessa preparazione erano addirittura disponibili delle compresse per... profumare l’alito!
Si diceva che le donne di Tebe fossero le più belle del Vicino Oriente. Si incipriavano e si truccavano con cura; per attirare l’attenzione sullo sguardo e per proteggersi dal sole si truccavano gli occhi con il khol, una polvere ottenuta dall’antimonio che ancora oggi si utilizza nella preparazione del mascara. Sulle palpebre applicavano un ombretto ricavato dalla frantumazione del lapislazzulo e spesso adornavano collo e braccia con fili di perle di legno profumato.
I prodotti di bellezza e le creme profumate venivano prodotti nei "laboratori" dei templi, in cui i preziosi aromi erano conservati, sotto la diretta responsabilità dei sacerdoti, in recipienti di onice ed alabastro, per evitarne l’evaporazione.
Uno di questi laboratori è stato scoperto nel grande tempio di di Edfou, sulla riva sinistra del Nilo, un centinaio di chilometri a sud di Luxor. Venne costruito sotto il regno di Tolomeo III, nel 237 a.C., e dedicato a Horus, il Dio del cielo. Gli aromi erano conservati al riparo dai raggi del sole; alcune iscrizioni sulle pareti di una delle stanze rivelano i segreti di fabbricazione di unguenti, profumi ed oli. Erano necessari anche sei mesi per la fabbricazione di un profumo!
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