Cominciamo la nostra
indagine sulle protezioni solari partendo da un esame dei cosmetici presenti sul
mercato per cercare di capire quanto sia innocuo e quanto sia veramente dannoso
cospargersi interamente con certe creme.
La caratteristica principale dei prodotti solari è la presenza tra i componenti
di un filtro UV.
I filtri possono essere di due tipi: o sono sostanze in grado di assorbire
l’energia solare e trasformarla in calore con una semplice reazione chimica
(filtri organici) oppure si tratta di filtri minerali. Questi ultimi agiscono
come uno schermo e riflettono totalmente o in parte gli ultravioletti, impedendo
loro di penetrare attraverso la pelle.
Già questa prima distinzione ci permette alcune osservazioni sulla
"naturalità" vera o presunta dei prodotti solari.
I
filtri organici a buon mercato sono spesso molecole che, quando si suda,
vengono degradate e superano la barriera cutanea a tal punto che se ne
ritrovano percentuali interessanti nel sangue!
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Ad esempio il cinnamato è
un filtro UVB che penetra e se ne ritrova a livello ematico sino al 20% della
quantità totale spalmata sulla cute. Tutto questo può essere ovviato
scegliendo un prodotto che contenga invece filtri minerali, perché questi per
loro natura non penetrano affatto attraverso la pelle.
Oltre ai filtri UV i solari vantano naturalmente la presenza di altre sostanze
ad azione idratante, emolliente, calmante e anti-invecchiamento, come oli e
vitamine.
Esistono poi i cosiddetti
"attivatori" dell’abbronzatura, che contengono tra i componenti dei
precursori della melanina (il più comune è la tirosina): i produttori
sostengono che fornendo al corpo i "mattoncini" con cui costruire la
melanina quest’ultimo fabbrica più melanina e più in fretta. In realtà
l’ipotesi non è ancora stata dimostrata, e tutto sommato si tratta sempre di
aminoacidi sintetici che ci applichiamo sulla pelle senza nemmeno sapere bene se
facciano effetto e se non facciano danno!
Infine c’è un’ultima
categoria da considerare, quella degli autoabbronzanti, prodotti che creano una
reazione di ossidazione -e quindi di scurimento- delle cellule più superficiali
della cute, cellule ormai morte, e non stimolano affatto la produzione di
melanina. Possono essere usati, con parsimonia, anche perché le ultime
formulazioni sono notevolmente migliorate rispetto a quelle di qualche anno fa
che davano un colore aranciato davvero poco naturale. Tenete però presente che,
a meno che non sia segnalato diversamente in etichetta, questi prodotti non
hanno protezione solare o ne hanno pochissima e, quindi, non ci mettono al
riparo da
eritemi e scottature!
ABBRONZATURA SECONDO
NATURA.
Ed eccoci adesso alle
sostanze naturali, quelle che ci permettono davvero un "ecotintarella"
in linea con uno stile di vita più naturale possibile. Ricordate comunque
sempre che il "fai da te" è molto pericoloso in questo campo: le
miscele e i dosaggi devono essere rigorosi e precisi. Pertanto le indicazioni
che darò in seguito valgono a livello informativo e rimane sempre ottima
abitudine quella di utilizzare preparati già pronti seguendo le indicazioni ed
i consigli del vostro naturopata o erborista di fiducia.
Buoni
filtri naturali sono l’olio di germe di grano e l’olio di sesamo, che
filtrano circa il 55% dei raggi UVB, l’olio di oliva e di cocco (26%) e
l’olio di vinaccioli e di ricino (19%). Filtri simili a quelli di origine
minerale si estraggono dalla propoli e da piante come l’aloe, la
calendula, la camomilla, la cascara, l’elicriso e la frangola.
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Inoltre potrete trovare il
mallo di noce che, pur non essendo un filtro UV, viene impiegato come protettivo
ed abbronzante poiché reagisce con le proteine della pelle pigmentandole di
bruno con azione schermante, ma nello stesso tempo stimola la produzione di
melanina. E’ un’alternativa naturale agli autoabbronzanti!
Tra gli ingredienti naturali non possiamo dimenticare le vitamine, in
particolare la E (che si trova abbondantemente nell’olio di germe di grano) che
limita i danni da fotoesposizione prevenendo invecchiamento e disidratazione.
Anche la vitamina A, che troverete nell’olio di carotene, ha azione idratante,
mantiene integra la cute e previene le formazioni tumorali.
Infine vorrei far notare
come il "bisogno di sole" nasca dal fatto che nei tempi moderni sia
sempre minore il contatto con la natura, poiché la maggior parte delle nostre
giornate le trascorriamo chiusi in casa o in ufficio o nei centri commerciali...
L’energia solare in giuste dosi è fondamentale per la nostra salute
psicofisica: il sole è necessario alla vita di tutte le creature della Terra,
uomini compresi! E’ importante esporsi regolarmente al sole, in mezzo alla
natura, affinché i nostri occhi e la nostra pelle possano assorbire la luce, i
colori delle piante, dell’erba, dei fiori, l’azzurro del cielo e dell’acqua, i
profumi degli elementi, percepire sensazioni interne ed esterne a noi... E’
necessario tuttavia esporsi con misura, evitando gli eccessi per non incorrere
in tutti quegli effetti negativi di cui abbiamo già parlato (disidratazione,
scottature, eritemi, invecchiamento, neoplasie).D’altra parte il sole è una
necessità continua per gli esseri viventi ed è impensabile "farne una
scorta" durante le vacanze--ahimè sempre più brevi- sperando che basti
per tutto l’anno. Deve diventare un’abitudine di vita il contatto con la Natura,
all’aria aperta, in uno stato più rilassato, con ritmi e attitudini più
consone alla nostra Persona! Impariamo a percepire anche quegli elementi sottili
che spesso non notiamo e che invece la Vita ci regala così generosamente in
ogni momento del nostro quotidiano!
Legenda
per le etichette dei prodotti solari
Alcuni nomi "tecnici" che potrete trovare sulle etichette dei
prodotti solari:
Filtri organici: cinnamato, dibenzoilmetano, mexoryl XS, oxybenzone, acido
amminobenzoico.
Filtri minerali: ossido di zinco, ossido di titanio.
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Un grazie per la collaborazione a LUMEN, Il Giornale della Natura
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