Una pausa caffé equosolidale e “politicamente corretta”. Il caffé, ma anche
gli snack, equosolidali si diffondono a macchia d’olio in Italia attraverso
macchinette e distributori automatici istallati in aziende, scuole, studi
professionali e uffici pubblici. Il caffé equosolidale dimostra quanto il
consumatore sia cresciuto: una volta si limitava ad acquistare prodotti
biologici o del commercio solidale per “consumo domestico”, oggi chiede di
poterli consumare anche a scuola o sul lavoro. Un salto di qualità importante.
Da mesi il coffee break equosolidale è in fase di sperimentazione a Bologna e in
altre città dell’Emilia Romagna: la Daem
s.p.a. ha installato distributori automatici nell’atrio dell’Ospedale Maggiore,
in alcuni uffici del Sant’Orsola-Malpighi e del Centro Provinciale per l’impiego
di Via Todaro, nella sede staccata della Provincia di Imola, nell’ospedale di
Castelnuovo Nei Monti a Reggio Emilia e nell’Istituto Tecnico Industriale di San
Secondo a Parma.
A Roma il servizio è offerto dalla società Aromatika, a Ferrara La Ristora ha
collocato le macchinette in tutti gli uffici comunali, mentre a Reggio Emilia il
Gruppo Argenta le ha proposte in tante scuole di città e provincia. Alcune
Botteghe del Mondo si stanno attivando per la diffusione delle macchine
automatiche di caffé solidale, come la Melagrana di Trieste che ha collocato in
città circa quindici distributori. A Firenze EQUOSOL.D.A. ha installato
distributori automatici di caffè alla Stazione di Confine (Ponte a Greve), al
negozio Etich di Borgo Pinti (in centro a Firenze), alla bottega del Villaggio
dei Popoli (in via dei Pilastri). Spiega il responsabile commerciale Claudio
Soldaini: "Presto, grazie agli accordi con Legambiente e l’Arci, installeremo
altri distributori di caffé equosolidale in provincia di Firenze ed in Toscana."
In ogni caso, la tendenza si sta diffondendo in tante altre città grazie alla
collaborazione e all’impegno di società che si occupano della distribuzione dei
prodotti del commercio equo (come CTM Altromercato e la cooperativa Chico Mendes
di Milano che iniziò a distribuire caffé equosolidale con macchinette
automatiche già nel “lontano” 2002).
Il commercio equosolidale rappresenta una forma "altra" e "alternativa"
di economia che testimonia come sia possibile produrre e commerciare
senza sfruttare contadini, artigiani e piccoli imprenditori dei Paesi in via di
sviluppo. Lo scopo finale è rendere l’economia uno strumento responsabile e
concreto di cooperazione all’autosviluppo umano ed economico dei paesi del sud
del mondo ed offrire a ciascuno la possibilità di contribuire, anche se con
piccole scelte (tipo un caffé), a un’economia più solidale. Quindi prezzo giusto
garantito, nessuna speculazione, e un aiuto per lo sviluppo e la salvaguardia
della cultura e dell’ambiente dei popoli meno fortunati. Il commercio
equosolidale nasce nell’Europa settentrionale (Germania, Paesi Bassi, Regno
Unito) alla fine degli anni Cinquanta, per poi diffondersi negli anni Settanta
nel resto del continente, negli Stati Uniti e in Giappone. Uno dei suoi slogan
più famosi in questi anni è stato: "Vuoi cambiare il mondo? Comincia da un
caffé". Il fatturato europeo del commercio equo e solidale è in costante
crescita e supera i 200 milioni di euro l’anno (vendite al dettaglio),
consentendo una vita dignitosa a 800.000 famiglie di agricoltori e artigiani,
ovvero a 5 milioni di persone, nel rispetto dell’ambiente.
Un grazie per la
collaborazione a
www.prontoconsumatore.it
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