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                        In riferimento al parere espresso dal Comitato Nazionale di Bioetica riguardo 
alle cosiddette “Medicine alternative” e al Progetto di legge Lucchese volto a 
disciplinarle, vorremmo, rilevare quanto segue:
 il Legislatore non può ignorare un fenomeno che interessa una parte oramai 
consistente della popolazione italiana (20%), pressoché raddoppiata in cinque 
anni e verosimilmente destinata a crescere ulteriormente nel prossimo futuro.
 
 Il Pdl, sul quale peraltro abbiamo formulato alcune riserve, è comunque 
condivisibile nel suo impianto generale, poiché volto a tutelare la salute del 
cittadino mediante una regolamentazione dell’apprendimento e della pratica delle 
Medicine non convenzionali, come richiesto agli Stati membri dal Parlamento 
Europeo fin dal 1997.
 
 Le Medicine non convenzionali sono un gruppo eterogeneo di teorie e prassi, con 
pochi o nessun punto in comune, dotate di livelli di validazione scientifica del 
tutto difformi.
 
 Per quanto riguarda l’asserita mancata validazione scientifica dell’Agopuntura, 
rimandiamo agli atti ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dei 
National Institutes of Health statunitensi, della British Medical Accademy, che 
concordemente ne affermano l’efficacia clinica in un numero crescente di 
affezioni, sulla scorta di sperimentazioni condotte in osservanza del metodo 
scientifico. D’altra parte l’agopuntura è tuttora ricompresa nelle prestazioni 
erogate dal SSN, quantomeno nelle sue indicazioni anestesiologiche.
 
 Se anche prescindiamo dalla soddisfazione dei pazienti (superiore all’80% per 
quanto concerne l’Agopuntura) e se vogliamo privilegiare il criterio della 
allocazione delle risorse in un periodo di ristrettezze economiche, rimandiamo, 
a titolo indicativo, ad una recente pubblicazione del British Medical Journal 
nella quale si conclude che l’Agopuntura è efficace nella cefalea cronica, 
permette una riduzione delle terapie farmacologiche, diminuisce il numero delle 
giornate lavorative perse, il ricorso al Medico di famiglia e la spesa 
sanitaria, tanto che l’autorevole testata auspica un’espansione dei servizi 
offerti alla popolazione.
 
 Da ultimo, riguardo alle società scientifiche di Medicine non convenzionali, tali associazioni mediche operano da decenni per la ricerca nel settore e 
costituiscono, in attesa che l’Università sviluppi delle competenze in materia, 
l’unico referente possibile. Negarne l’accreditamento significa impedire quella 
validazione scientifica che, asseritamente, motiverebbe la “scelta di campo” del 
CnB.
 
 Dott. Roberto Gatto
 Presidente Società Italiana di Agopuntura
  
              
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