In
cinese bellezza si dice mei e questo è l’ideogramma (Di Stanislao et al.,2002).
L’ideogramma si compone di due
pittogrammi che secondo i cinesi rappresentano l’essenza del concetto della
bellezza. La parte superiore rappresenta
la pecora, l’animale che secondo il popolo cinese rappresenta il modello di
gentilezza e passivita’. Le pecore non
hanno desideri che le rendono combattive
ed aggressive, e per questo vivono in
armonia con l’universo ed in pace con gli altri esseri viventi. Sotto il simbolo
della pecora ritroviamo il pittogramma della persona adulta, un individuo con
"le braccia aperte".Ecco quindi la bellezza: la gentilezza dell’animo della
pecora rispecchiata nel carattere di una persona adulta (Abbiati, 1992). La
bellezza è frutto di equilibrio fra interiore ed esteriore e pertanto parte da
una perfetta conoscenza del sé (Parise, 1999).
Nella Tradizione
Occidentale questo è espresso nel concetto di “Grazia” che risplende dal volto e
dal portamento, infonde senso di Bellezza, delicatezza gentile, serenita’ e
conduce ad elevati sentimenti: la Bellezza sembra più immediatamente
“femminile”, per cui per dare un esempio ricordiamo la donna “scala al Fattore”
dello Stilnovo (per esempio si veda: Thierry, 2001) oppure il monito del
libello medievale cristiano “De Virginitate” in cui si dice che la donna
virtuosa, ossia che coltiva in se stessa la Via della spiritualita’ e della
comunione con Dio, non deve vestire sontuosamente ne’ usare belletti perche’
rischierebbe di offuscare il suo volto e coprire col belletto la Luce
ultraterrena della grazia che è in lei e rischierebbe di distrarre chi la guarda
con la sontuosita’ dei vestiti impedendo di cogliere la Bellezza autentica, che
è interiore (Sant’Ambrogio, 1954). Nell’uomo è bellezza la fierezza, lo sguardo
limpido e coraggioso, la forza armonica mai brutale, ma espressione di
autodominio e disciplinato allenamento (in questo senso l’obesità era
considerata “brutta” non perché non estetica, ma in quanto considerata
espressione di mancato autocontrollo delle passioni)
Nella Tradizione Orientale questo
è espresso nella capacità di guardarsi dentro e di coltivare l’armonia di se
stessi con il mondo circostante, sicchè l’esterno rispecchia l’interno: è la
Virtù del Tao (la De del Dao) che dona la bellezza come frutto di Consapevolezza
e Armonia (Lee, 2001; Santangelo 2002).
L’arte di guardarsi dentro per conoscersi si definisce “neishi” e
rappresenta il momento centrale per la conservazione del migliore o più
seducente aspetto possibile (Lee, 1999). Nella cultura cinese, la "visione
interiore" non significa soltanto l’introspezione psicologica o spirituale, ma
anche la capacità dell’uomo di guardare dentro il proprio corpo in modo quasi
reale (nella visione taoista l’uomo E’ il cosmo, non lo rappresenta soltanto,
perciò guardando dentro di sé si vede tutto il cosmo, che deve essere
naturalmente in sintonia con il cosmo esterno). Alla base di questa esperienza
corporea, c’è una serie di insegnamenti e descrizioni che si possono trovare in
numerose passaggi di testi filosofici e medici a partire dall’Yijing
(Vinogradoff, 1996). L’aspetto più importante di quest’esperienza è
"songjing": la necessità di sciogliere i nodi, le contraddizioni o
gli spigoli della mente (Lee, 1999). Eliminare gli spigoli non significa
smussarli dall’esterno con "coerenza", perché essa stessa può essere spigolo o
può nascondere ancora altri spigoli. Significa invece entrare dentro le
contraddizioni e vivere il loro mutamento. Solo quando non ci sono spigoli nel
corpo, corpo e spirito possono essere un tutt’uno e la "visione interiore"
diventa anche corporea. Come nel Taijiquan, l’armonia e la bellezza dei
movimenti del corpo sono possibili se anche nei movimenti dello spirito vi sono
soltanto curve e sfere (Lee 2001). L’uomo guarda fuori e può guardare anche
molto lontano, perché la traiettoria della vista è curva e senza spigoli. Nello
stesso modo è possibile guardare dentro il corpo solo se la mente è capace di
percorrere le linee curve. Non eliminare le imperfezioni cancellandole sino a
rischiare di snaturare noi stessi, ma armonizzare gli inestetismi, ridurli ed
accettarli: questo è lo scopo di ogni intervento terapeutico. La prima
condizione per un bell’esteriore è possedere un interiore in equilibrio, un
perfetto equilibrio psicoemotivo ed una vita affettiva soddisfacente (Chen,
2001; Galluzzo et al., 2003 L’insieme delle animazioni psicospirituali
dell’uomo, le varie impronte che lo Shen lascia negli organi, sono denominate
“Ben Shen” e tradotte in diversi modi: “anime vegetative”, “spiriti
vitali”, “radici dello Shen”. Ognuna delle “Ben Shen” può essere considerata
come una forma particolare di psichismo inerente ad ogni organo. I Ben Shen sono
in numero di cinque (Corradin et al., 1995) come gli organi che li
raccolgono:
-
Lo Shen, che alberga
nel cuore e rappresenta il centro dell’uomo, lo spirito vitale, l’intelligenza
globale, la capacità di sintetizzare le informazioni ricevute ed accedere ad un
livello più elevato di comprensione. Lo Shen è la capacità di giudizio, la
facoltà di percepire la realtà fondamentale delle cose (come espressione del
volere del Cielo che incontra quello della Terra nell’uomo), la conoscenza
diretta, non distintiva.
-
Lo Zhi, che alberga
nei Reni e che rappresenta la volontà, la capacità di agire e il proposito
inteso come radicamento nella vita.
-
Lo Yi che alberga
nella milza e che rappresenta il proposito, l’intento come espressione di
riflessione e decisione ponderata e matura, adatta al soggetto e
razionale.
-
Lo Hun, che alberga
nel fegato e che rappresenta la creatività, l’ideazione, la capacità di
espressione e la reattività all’ambiente circostante.
-
Il Po che alberga nel
Polmone è l’istinto vitale, l’insieme degli automatismi della
sopravvivenza
Ognuno è in grado di condizionare
un aspetto peculiare del nostro esterno:
-
Shen il
colorito
- Zhi la
pigmentazione
- Yi la secrezione
sebacea
- Hun la mimica.
- Po il complesso strutturale della
pelle.
Se la bellezza non è perfezione di
forme ma armonia e pienezza, allora vediamo, alla luce degli insegnamenti della
MTC come possiamo coltivare la bellezza e cosa, all’opposto, la deturpa. Diciamo
subito che in quest’ottica ciò che non alimenta la bellezza la può rovinare.
Coltivano la bellezza:
- la serenità che deriva dalla
capacità di conoscersi e di accettarsi (eliminazione degli
“spigoli”)
- aspetto banale e ovvio: il
rispetto del proprio corpo (evitando il fumo, i farmaci inutili, i comportamenti
a rischio o stressanti, l’eccessiva esposizione al sole, la disidratazione,
eccetera)
- il rispetto dei ritmi: tutta la
nostra vita è ritmata dal susseguirsi dei respiri, e dal susseguirsi dei giorni
e delle notti e delle stagioni. Soprattutto il ritmo circadiano sonno veglia e
l’accordo con le stagioni è importante, come sottolineato da più di un classico
(Sowen, Da Cheng)
- l’alimentazione che deve essere in
accordo non solo alle caratteristiche bromatologiche (dieta quantitativa), ma
anche alle caratteristiche costituzionali individuali e alle stagioni, per
sfruttare il potere nutritivo energetico (Yingqi) degli
alimenti.
La MTC è ricca di insegnamenti e
di spunti per aiutare l’uomo a sintonizzarsi con se stesso e con il mondo
circostante e pertanto aiuta la conservazione della bellezza in quanto aiuta il
mantenimento della salute e promuove la longevità.
Concludiamo questa rassegna
generale indicando i trattamenti pratici, con agopuntura e micromassaggio an-mo,
in corso di comuni disturbi estetici: le rughe (Caspani, 1982) e la cosiddetta
cellulite (Corradin et al., 1992; Di Stanislao et al., 2001a).
Trattamento con agopuntura e
massaggio an-mo in caso di rughe del
viso |
Localizzazione della
ruga |
Punti da
trattare in tonificazione |
Punti da
Trattare in Dispersione |
Ruga
sottolabiale detta di giove |
LI19 |
CV24 |
Ruga
all’angolo della bocca detta sociale |
ST3 |
ST4 |
Rughe
frontali o di riflessione |
Ex2 |
Ex3 |
Rughe agli
angoli dell’occhio dette di venere |
CV24,
LI19 |
ST4 |
Rughe
sotto-orbitarie con evidente infossamento degli occhi |
Ex3 |
ST2 |
Ruga
nasogeniena (rictus) o di marte |
CV24 |
ST4 |
In tutti i casi trattare con
massaggio lineare Renmai dal basso in alto e Zu Yang Ming dall’alto in basso.
Impiegando sui punti ed i meridiani indicati un massaggio settimanale per tre
mesi, in uno studio aperto ma validato da sofisticate metodiche strumental, si è
dimostrato, una decina di anni fa, un eccellente azione sulla profondità delle
rughe del viso (Dionisio, 1992-1993).
Trattamento
della “cellulite” con massaggio ed agopuntura |
Tipo di
“cellulite” |
Meridiani da
trattare con massaggio lineare |
Punti da
trattare con an-mo ed agopuntura |
Fredda, dura,
infiltratata, con aree ipoestesiche e localizzata ai glutei e ai
fianchi |
Massaggio
centrifugo di Zu Shao Yin e centripeto di Zu Tai Yang. |
9KI, 6PC,
3GV |
Calda,
superficiale, iperalgica, impastata ma non infiltrata e localizzata sul clivus
ani e sulla faccia posteriore delle cosce |
Massaggio
centripeto di Zu Shao Yin e centrifugo di Zu Tai Yang |
BL62-59, GB35
e SI3 |
Nel caso della
cosiddetta “cellulite” la sola agopuntura abbinata al massaggio è meno efficace
di combinazioni varie con dietetica (Bologna et al., 1999), fitoterapia (Di
Stanislao et al., 2001) ed omeopatia (Di Stanislao et al., 2001a). Tuttavia un
trattamento, con massaggio ed agopuntura, sui punti selezionati con criterio
topografico o energetico-costituzionale, consente miglioramenti non solo visivi
ma anche termografici (Lauro et al., 2000). In conclusione va ribadito che,
secondo la tradizione cinese, soprattutto automassaggio e Qi Gong assieme a
piante medicinali ad azione tonica e depurativa, sono in grado di preservare
l’equilibrio fra Qi/Xue, da cui
dipende lo stato di benessere e la forma individuale (Lee, 2001). Si può quindi
ragionevolmente concludere che solo applicando assieme i vari aspetti della MTC
e soprattutto gli aspetti più sottili (meditazione, ginnastiche corporee, ecc.)
e preventivi (dietetica, ecc.) e non solo tecnici ed esterni (massaggio,
agopuntura), si può agire sullo stato della cute e degli annessi e pertanto
sull’estetica individuale: è bello ciò che è sano. Pertanto si comprende la
profonda verita’ di quanto affermava il grande Feodor Dostojievski: La Bellezza
salverà il mondo.
A
cura di: Carlo Di Stanislao, Paolo Evangelista, Giacomo Flati, Marialucia Semizzi.
Indirizzo per
chiarimenti
Carlo Di Stanislao
Via Comunità Europea,
12
67100 L’Aquila
E-mail: amsaaq@tin.it
[1]
Metodica
shandui con movimenti circolari del pollice, rapidi e sinistrorsi per
tonificare, lenti, amopi e destrorsi per disperdere.
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