Lo Yoga è ormai molto conosciuto e diffuso anche in Occidente, ma forse
molti non sanno che di questa antichissima disciplina orientale esiste anche la
versione acquatica il Woga (water + yoga).
Il Woga viene sperimentato per la prima volta, circa dieci anni fa, dal
terapista americano Haroid Dull che si rende conto che l’acqua oltre a favorire
il rilassamento, sostiene il corpo e quindi aiuta il raggiungimento delle
posizioni più impegnative dello yoga.
Il woga si basa sui principi dell’hatha yoga e dei pranayama per stimolare i
punti del corpo dove c’è una carenza con esercizi di rilassamento, respirazione
e concentrazione facilitati dalla leggerezza che il corpo acquista in acqua.
L’attività si svolge in una piscina d’acqua dolce riscaldata a temperatura
corporea, dove si assumono le posizioni classiche dello yoga, in piedi o
seduti sul fondo ma anche galleggiando, la cosa essenziale è mantenere la
posizione per almeno trenta secondi e accompagnare gli esercizi con la giusta
respirazione.
Questo tipo di esercizi aiuta a sbloccare le articolazioni, ad allungare i
muscoli e a sciogliere le tensioni. Inoltre il sistema nervoso in acqua si
rilassa e aiuta la concentrazione sul proprio corpo escludendo preoccupazioni e
tensioni, ragion per cui questa tecnica è molto indicata per combattere i
problemi di stress, insonnia e ansia.
Ecco uno degli esercizi praticati durante una lezione tipo:
Il fior di loto: l’esercizio si svolge galleggiando sulla schiena.
Bisogna far in modo di incrociare le gambe facendo scivolare la caviglia
sinistra sulla coscia destra e la caviglia destra sulla coscia sinistra. Una
volta sistemate le gambe si pongono le mani dietro la nuca. Questa posizione
deve essere mantenuta per almeno un paio di minuti.
|