Un po’ di storia
... ma proprio poca, dato che il kitesurf nasce solo qualche anno fa sulle spiagge di Maui, alle Hawai, e sbarca in Europa - al solito, in Francia - qualche tempo dopo.
Nonostante ciò, il suo successo è da subito enorme, grazie anche alla possibilità di praticarlo in luoghi non particolarmente ventosi: bastano 7 nodi e... si comincia sul serio a divertirsi! è forse questa la ragione per cui numerosissimi windsurfisti l’hanno accolto a braccia aperte, riuscendo a dare un senso a frustranti giornate... di "quasi piatta"!
Oltre ogni aspettativa, però, il successo ha coinvolto anche grandi campioni (tra cui Robby Naish, mitico winsurfista oggi dedito anima e corpo al
kite), nonché patiti dello snowboard, del wakeboard, dello sci nautico e del volo a vela (parapendio...).
Ma se, in effetti, il kitesurf ha qualcosa in comune con questi sport, ciò che lo rende così diverso è l’abbinamento di un aquilone (fissato tramite lunghi cavi ad un particolare boma) e di una speciale tavola: non solo scivolamento, quindi, ma anche salti ed evoluzioni di ogni genere...
Qualche consiglio per i neofiti
Se anche voi siete caduti preda del fascino di questa disciplina, siete in buona salute e sapete nuotare, ma non avete alcuna esperienza in merito, la miglior cosa da fare è seguire un corso, meglio se tenuto da un istruttore
federale (ce ne sono in tutte le regioni... costiere! italiane): eviterete di trovarvi nelle "peste" alla prima difficoltà,
nonché di mettere in pericolo voi stessi e, soprattutto, gli altri.
La prima fase si svolge a terra: imparerete ad assemblare la vela e a collegare i cavi (sembra banale, ma gestire metri e metri di
cavo senza ritrovarsi con una matassa inestricabile ed inutilizzabile è più facile a dirsi che a farsi...); poi imparerete a metterla in volo, a controllarla (scoprendo così la mitica "power zone") e a farla atterrare.
Quando il controllo della vela non porrà più alcun problema... vi ritroverete punto a capo,
perché in acqua è tutta un’altra cosa... Tranquilli, sarà uno sconforto momentaneo: magari dopo qualche bevuta non prevista (nel mio caso il qualche è un eufemismo, ma sono una "schiappa" e non faccio testo...), l’euforia tornerà più forte di prima.
Dopo il body surf arriverà il momento di gestire tavola e vela in contemporanea: imparerete a partire, la trazione lineare e a risalire la direzione del vento perchè... dovrete pur tornare da dove siete partiti!
Dopo tutto ciò, è solo questione di pratica; nel giro di qualche tempo sarete completamente padroni della situazione e vi potrete lanciare nella grande avventura dei salti e delle numerosissime figure: unico limite... la vostra fantasia.
Melius abundare quam deficere... Il kitesurf è uno sport abbastanza pericoloso (il numero degli incidenti è superiore a quello relativo a
sport affini) ed è quindi buona norma, soprattutto per i meno esperti, evitare spiagge frequentate dai bagnanti o troppo anguste. E ricordate anche, in questo caso per la vostra sicurezza, di non sottovalutare la potenza del vento e il rischio di... rientrare a nuoto: allontanatevi da riva tenendo presente la vostra
prestanza fisica, non si sa mai... La Federazione Kitesurf Italiana, in
collaborazione con altre associazioni e con varie scuole di kite sta stilando un
insieme di regole per praticare il kite in sicurezza: informatevi e tenetene
conto!
I siti per approfondire l’argomento sono numerosissimi, da quelli delle case produttrici
di tavole e vele a quelli delle scuole; a voi l’imbarazzo della scelta... e buon divertimento!
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