La scoperta delle 16 tonalità della Cromologia nasce dalla ricerca suscitata da un quadrante
radiestesico del cromologo francese Hector Mellin che nello scorso secolo sviluppò quella che è
stata chiamata la “Teoria Radiestesica dei Raggi Fondamentali”. Secondo tale visione ogni
corpo possiede un raggio fondamentale peculiare a lui soltanto e contattabile con il pendolo o la
bacchetta rabdomantica.
La radiestesia o la più antica
rabdomanzia studiano quel dono antico
proprio degli esser viventi – e non solo
umani – di saper individuare la presenza
dell’acqua anche a diverse miglia di
distanza o di saper riconoscere la rotta
migratoria utilizzando i richiami
magnetici dell’asse polare. Questa“sensibilità alle radiazioni” (letteralmente
“radio-estesia”) è in verità la capacità
di far entrare in risonanza l’acqua
contenuta nel nostro corpo umano (nel
corpo del rabdomante) con quella che
scorre nella sorgente sotterranea.
Il linguaggio basilare della materia è
duale, proprio come il linguaggio
dell’informatica: tutto si riduce a 0 e 1.
Nell’elaboratore questo duplice stato
della materia indica semplicemente due
diversi voltaggi dell’energia elettrica dei circuiti, ma trasportato nella realtà della relazione significa
trovare ciò che “è in sintonia con me!” e capire in tempo quello che “non è in sintonia con
me!”.
Ogni direzione dello spazio ha inoltre il suo proprio colore, la sua sfumatura e tonalità. Ogni
elemento terrestre che abbia raggiunto una qualche specifica e concreta individualità possiede
questa caratteristica: “emette il suo segnale in misura preponderante verso quel specifico
grado della rosa dei venti!”. Tale grado ha un nome: è il “Raggio Fondamentale” di quel
corpo.Tutti i corpi dotati di individualità – nel senso che sono riconoscibili per le proprie caratteristiche distintive all’interno di una molteplicità – possiedono il Raggio Fondamentale, come peculiarità propria.
Anche l’essere umano possiede il suo raggio fondamentale, la sua direzione spaziale, la sua
tonalità distintiva. Questo raggio fondamentale della persona lo abbiamo chiamato raggio
dell’anima perché così l’inconscio ne parla. Non tentiamo nemmeno di darne una definizione
poiché l’inconscio dà per scontata la presenza nell’essere umano di una simile unicità, e così
faremo anche noi.
L’Anima è forse la profondità e la direzione che individua e da significato a quel nucleo di
esperienze e conoscenze che sorreggono la rappresentazione umana. L’Anima non è solo
trasparenza e diafana impalpabilità ma, incarnandosi su questo pianeta deve - giocoforza -
accettare di assumere un filtro colorato, insieme al rischio di collocarsi all’interno dello spazio, come UNA della possibili direzioni.
Anche nell’Anima, dunque, la visione è limitata e di parte perché per conoscere la materia occorre
decidere da “che parte stare”: così la luce bianca si scompone nelle sue varianti cromatiche e la
verità si infrange in almeno 360 differenti percezioni anche se convergenti verso un unico centro.
I DONI DELLA CROMOLOGIA
La Cromologia permette di raggiungere a livello pratico un grande risultato: diminuire gli errori di
attribuzione o di giudizio. E’ tipico infatti della natura umana voler sempre spiegare le cause dei
nostri e degli altrui comportamenti. Se conosciamo il perché di una cosa o di un comportamento,
questo ci aiuterà a decidere come reagire ad un evento. Certo le attribuzioni errate diventano
pesanti valutazioni che influenzeranno inevitabilmente i sentimenti e gli stessi comportamenti,
conducendo a conclusioni sbagliate.
Tuttavia non avere un modello esplicativo della realtà ci costringerebbe ad un immobilismo ancora
più nocivo del fatto di poter sbagliare attribuzione.
La Cromologia diventa un ottimo strumento per diminuire i pregiudizi percettivi in cui gli
esseri umani incorrono costantemente, creando complete distorsioni della realtà. Distorcendo la
realtà non possiamo che cadere in grossolani errori di interpretazione e giudizio.
Perché mai diamo sempre la colpa alla persona ed attribuiamo il suo comportamento a motivi
personali ed intimi? Perché siamo sempre disposti a credere che l’azione compiuta ed il
comportamento adottato siano completamente sotto il suo controllo della sua volontà ?
La Cromologia, se bene intesa
e compresa, elimina la
necessità di “credere all’altrui
libertà” solo per “addossare
all’altro la colpa”. Siamo così
manovrati dalle nostre
personalità che nemmeno
sappiamo cosa significhi
compiere “AZIONI LIBERE”.
Siamo così in loro balìa, da
scordarci persino i nostri veri
obiettivi e quale era lo scopo
del nostro intervento.
La Cromologia ci rende più
coscienti del fatto che la
nostra libertà di scelta non è
un dato di partenza, ma una conquista. Se comprendiamo attraverso le nostre personalità è
ovvio che i dati saranno intrinsecamente sfalsati; se manteniamo una sola posizione di visione
vedremo dell’oggetto solo la faccia che rivolge verso di noi, ma non conosceremo mai l’insieme. Il
grado di visione dell’altro non è più corretto o più errato del mio, sebbene una distanza di 180°
renda le nostre percezioni totalmente opposte ed assolutamente inconciliabili. Ciascuno vedrà
dell’oggetto proprio il lato nascosto all’altro, ma questo non mi conduce ad affermare di avere in
pugno la verità.
La Cromologia scompone la primitiva luce bianca nelle sue sedici componenti primarie, ma non
perde mai di vista l’unicità della Coscienza. Perdere l’univocità del nostro Ego non significa
diventare schizofrenici, ma semplicemente accettare che già dentro di noi ci sono molteplici punti di vista, spesso tra loro contraddittori, che non possono pretendere di accedere allo statuto di “verità”. Leggi la prima parte dell’articolo: CROMOLOGIA: I COLORI DELL’ANIMA
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