Dalle origini ai nostri
giorni.
Le origini di questa danza sono da
rintracciare nell’Antico Egitto. Tutto ciò che si manifestava nel
mondo naturale aveva per gli Egizi un significato divino ed anche il semplice passaggio
dalla notte al giorno veniva accolto come manifestazione della Divinità.
Iside era la Dea della Luna, del
Mistero, della Magia e della bellezza, il simbolo della femminilità, della
sposa fedele, gentile, educata, ed amorevole. Incominciarono così le cerimonie
in onore di questa Divinità, l’Arte Sacra della Danza di Iside, venerando la
Dea come Ventre e come Origine della Vita.
Le donne che danzavano in
suo onore avrebbero avuto come Doni Divini la fertilità, la bellezza, il
fascino, l’intelligenza e la determinazione per ottenere tutto ciò che
desideravano.
Nell’Antico Egitto tutte le
cerimonie si effettuavano nei Templi e in quello dedicata alla Dea
Iside si offrivano incensi, profumi e fiori. Mentre i sacerdoti
preparavano la cerimonia, le donne ballavano ed erano responsabili
della congiunzione verso piani spirituali.
Attraverso i loro canti e la
danza si aprivano tutti i chakra, sia verso la Madre terra che verso
i piani più alti, in modo che l’Energia Divina potesse manifestarsi e
fluire in modo armonioso.
Dopo l’invasione dell’Egitto da
parte degli Arabi (680 d.c.), la danza sacra cominciò a cambiare.
Affascinati dal movimento e dai
costumi delle danzatrici, essi la fecero propria e la usarono in occasione
di festività aggiungendo ritmi più accelerati .
In poco tempo questa danza
si diffuse in tutto il mondo, assumendo significati diversi nelle diverse
regioni.
La definizione "danza del
ventre" è alquanto recente, coniata dagli europei in riferimento al
noto movimento del bacino. |
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Benefici
Molti sono i benefici riscontrati da
chi pratica la danza del ventre con costanza, benefici che riguardano tanto il
livello fisico che quello spirituale.
A livello fisico - I movimenti
della danza orientale potenziano la muscolatura, sciogliendola e rendendola più
flessibile, poiché allentano la tensione muscolare. Potenziano e rassodano la
muscolatura dei piedi, dei polpacci e delle cosce, evitando disturbi di
circolazione grazie all’intensa attività
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delle
gambe e all’aderenza completa dei piedi a terra. I muscoli dell’addome,
dei fianchi e dei glutei vengono sciolti e rinvigoriti. La vita si
assottiglia, assumendo un aspetto morbido e femminile grazie ai numerosi
movimenti rotatori, che portano beneficio anche alle parti interne
dell’apparato femminile. Vengono potenziati i muscoli dorsali ed eliminati
i disturbi della colonna vertebrale. Praticando la danza con costanza si
ottiene una schiena più sciolta e meno incline a blocchi e dolori fisici. La
danza ha un’azione terapeutica a livello della circolazione e ciò
produce effetti benefici sia a livello muscolare che respiratorio. Infine,
ma non ultima per importanza, si riscontra una notevole riduzione del
dolore tanto in relazione al flusso mestruale che al parto; il movimento
del bacino, dei fianchi e dei muscoli dell’addome, oltre all’evidente
abbellimento delle forme e all’aumento di tonicità degli stessi
muscoli, è di grande aiuto alla contrazione ed alla dilatazione
dell’utero durante il parto, accelerando i tempi del travaglio.
A livello spirituale
- La danza fa scorrere energia pura attraverso i Chakra
della danzatrice e consente di creare l’Armonia interiore
e la capacità di estenderla all’ambiente circostante;
attraverso i movimenti delle mani, che prendono l’energia dall’universo, e
i movimenti dei piedi, che ricevono sostegno ed alimento dalla Madre
Terra, la danza permette di entrare in contatto con il Tutto.
Questo insieme di fattori aiuta a sbloccare i sentimenti e consente di
aumentare la sicurezza e la consapevolezza di sé e della propria vita. |
Controindicazioni
Non
esistono controindicazioni specifiche alla danza del ventre, mentre
permangono, come per qualsiasi altra attività fisica, patologie gravi o che
limitino i movimenti. In realtà, un semplice mal di schiena o una rigidità
della nuca (conseguente, ad esempio, ad un colpo di frusta) possono essere
addirittura guariti da questo tipo di danza.
Quando
praticarla
Nei paesi Arabi la danza del ventre
è molto praticata in famiglia: le bambine imparano tutti i movimenti della
danza già in tenera età. In occasione di cerimonie
importanti, come il matrimonio o la nascita di un bimbo, le donne cantano e
danzano in un clima di grande gioia e felicità.
Anche in Occidente la danza può
essere praticata a casa propria, ottenendo notevoli benefici fisici e
spirituali; è ovvio che, precedentemente, è necessario apprendere insegnamenti
e tecniche da professioniste della disciplina.
L’uso del velo
Alcuni pensano che l’uso del
velo derivi da necessità scenografiche teatrali, altri che sia diventato
parte del costume della danzatrice in seguito al successo di qualche film.
In realtà il velo era già presente nella Danza Sacra degli
Antichi Egizi: simbolo di purezza e di mistero, era strettamente
funzionale al culto della Divinità delle cerimonie celebrate dai
sacerdoti dell’Antico Egitto. Rappresentava tutto ciò che era
celato e la danzatrice, simulando col velo il gesto di bere il nettare
degli Dei, chiedeva in dono la Consapevolezza e la Conoscenza.
Questo profondo significato simbolico è andato perduto nel corso dei
secoli ed è stato ripreso in tempi relativamente recenti a fini
prettamente scenografici.
La danzatrice inizia sempre con
un solo velo e, con l’evolversi delle proprie capacità, può arrivare ad
usarne sette o, più raramente, nove. Il velo ha dimensioni e colori
diversi, ognuno con un significato particolare. Ad esempio, se copre la
testa e la danza imita un uccello simboleggia la conoscenza occulta,
mentre se copre tutto il corpo della ballerina indica la possibilità che
avvenga qualcosa di buono nonostante al momento tutto sembri offuscato…
E così via. |
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Nella Sacra Danza dei Sette Veli (tolti
uno alla volta durante l’esecuzione), i veli simboleggiano i sette Chakra,
o i sette pianeti: di colore diverso, rappresentano ciascuno una difficoltà
che è necessario superare per raggiungere la crescita spirituale. Il colore
rosso corrisponde a Marte, l’arancione a Giove, il giallo al Sole, il verde a
Mercurio, il celeste a Venere, il lilla a Saturno ed il bianco alla Luna.
Quattro veli sono fissati ai fianchi (due da una parte e due dall’altra);
quello bianco copre il viso, mentre gli altri due, tenuti con le mani, coprono
la schiena.
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Ed ecco semplici
sequenze di passi...
I
passi sono pochi e semplici e si alternano alle figure di bacino; una
volta appresi i movimenti fondamentali, è necessario solamente seguire il
ritmo e (più semplice, forse, a dirsi che a farsi) abbandonarvisi.
“Bisogna lasciare che il corpo si abbandoni alla
musica”.
La danza del ventre è libera e
creativa ed ogni danzatrice
ne crea una propria, unica e personale. Queste sono le figure base della
danza del ventre:
gli ancheggi
- si muove il bacino in senso orizzontale, dando uno o due colpi con i fianchi;
la vibrazione (o
shimmy) - si scuotono
velocemente il bacino o le spalle;
la rotazione - si disegna un cerchio col bacino o il fianco;
l’otto
orizzontale - prevede la rotazione
dei fianchi, che disegnano il simbolo dell’infinito in modo fluido e
continuo.
Soraya
Sheriff
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Un grazie per la collaborazione a
Lumen, il Giornale della Natura
www.naturopatia.org
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