L’Alimentazione è la radice storica di SANA, il Salone Internazionale del
Naturale, in corso in fiera a Bologna fino a domenica. La seconda giornata dell’
“eco-kermesse” più ampia e completa al mondo si è aperta con il convegno “Mangiare
biologico, tipico e locale con gusto. L’esperienza dell’Emilia Romagna per una
ristorazione pubblica di qualità”. In Italia ogni giorno viene servito oltre
un milione di pasti bio dai catering specializzati, in questo senso molto
avanzati rispetto all’estero, e rapidamente si diffondono ristoranti biologici e
bio-agriturismi (274 cucine in totale), che propongono piatti di qualità in
contesti di degustazione che sottolineano l’importanza e la consapevolezza per
un regime equilibrato. Per questo si chiedono maggiori controlli per verificare
non solo il rispetto del contenuto minimo di ingredienti biologici previsto
dalla legge (95%), ma la certificazione dell’intero processo di prep arazione
nelle cucine e nei luoghi di distribuzione, senza dimenticare la necessità di
avere maggiore chiarezza nei bandi pubblici di gara in tema di sostituibilità
dei prodotti bio con succedanei convenzionali. L’Emilia Romagna è la regione con
il più alto numero di mense scolastiche biologiche: il 70% dei Comuni della
Regione ha almeno una scuola con una mensa bio, con un incremento annuo del 21%.
La qualità delle produzioni alimentari biologiche e tipiche è sottolineata
dalle numerose certificazioni rilasciate a livello nazionale e comunitario.
Visitando i sei padiglioni di SANA dedicati all’Alimentazione è possibile
degustare moltissimi tra dei 155 prodotti italiani tipici certificati, il 21%
del totale in Europa (720). Ma non solo. A SANA si trovano proposte provenienti
da tutto il mondo, in una vera e propria rassegna globale della tradizione e
della tipicità, con specialità che riguardano anche i sempre più apprezzati
prodotti equo-solidali, che in Europa ha raggiunto un fatturato di 660 milioni
di euro, con ritmi di crescita introno al 30% all’anno e una rete di
distribuzione che in 25 Paesi può contare su 79.000 punti vendita (di cui 57.000
supermercati), 2.800 botteghe del mondo e 100.000 volontari. L’Italia è al terzo
posto per valore di importazioni (41,1 milioni), seconda per numero di botteghe
(500).
Ma nei 14 padiglioni di SANA si può anche camminare su pavimenti realizzati
dal riciclo di impasti industriali o partecipare a una lezione di training
autogeno, assistere a un massaggio al tamarindo e carota o riposare su un pouf
creato da camere d’aria rivestite di tessuto di jeans. E poi scoprire tutti i
segreti degli impianti a basso consumo energetico o sbizzarrirsi negli acquisti
nel padiglione SANAshopping.
Sulla qualità, la genuinità e la sicurezza dei cibi domani si concentreranno
i due convegni “Pesticidi e additivi alimentari: quale rischio per la salute
dei bambini?” - per capire cosa mettiamo ogni giorno nel piatto dei nostri
bambini, qual è l’incidenza degli additivi chimici sulla loro salute
psico-fisica e la natura delle intolleranze e allergie infantili - e
“Allergie e intolleranze alimentari: le esigenze del consumatore e le risposte
della produzione e della grande distribuzione”, organizzato da Amalattea,
azienda specializzata nella produzione di prodotti a base di latte di capra.
|