Il 29 maggio parte “Pelle Confine dell’Anima. Difendila perché vale.”, un progetto finalizzato alla raccolta fondi per la ricerca scientifica sul melanoma cutaneo, ideato dalla Fondazione Umberto Veronesi e sostenuto
da L’Oréal Paris attraverso il coinvolgimento attivo dei propri consumatori presso i punti vendita Coop.
Fino al 6 giugno L’Oréal Paris devolverà al progetto 50 centesimi di euro per ogni suo prodotto venduto in Coop. L’obiettivo ambizioso è istituire 4 borse di studio per 4 ricercatori che si impegneranno in un importante progetto di ricerca
sul melanoma, patologia che registra ogni anno circa 6000 casi in Italia, con un’incidenza in costante crescita.
Grazie al finanziamento delle 4 borse di studio la Fondazione Umberto Veronesi sosterrà tre progetti di ricerca dell’Istituto Europeo di Oncologia che coprono il territorio della diagnostica strumentale, del suo valore prognostico e della
correlazione tra patogenesi e fotoprotezione. "Oggi la diagnosi precoce è lo strumento più efficace a nostra disposizione per proteggere la salute” Afferma il Professor Umberto Veronesi, ”Il controllo sistematico della pelle ne è un esempio molto concreto: affidarsi periodicamente a una visita presso uno specialista è il modo più sicuro per difendersi dal melanoma, una delle forme di tumore più insidiose. Aderire all’iniziativa Pelle confine dell’anima significa dunque contribuire in prima persona a offrire alla ricerca nuovi strumenti in questo settore".
Per dare un volto e una voce all’iniziativa tre testimonial d’eccezione, Simona Ventura, Isabella Ferrari e Margherita Buy hanno posato di fronte all’obiettivo di Fabrizio Ferri per la campagna stampa multi-soggetto ideata e sviluppata da McCann Erickson. Con la loro immagine le tre testimonial si pongono l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulla tematica. Il tono lascia spazio all’emozione attraverso immagini e parole e la grande coerenza narrativa tra i testi e l’intensità degli scatti fotografici rendono la pelle protagonista insieme allo sguardo fiducioso delle testimonial che si rivolge a un futuro reso più certo proprio grazie alla ricerca. “La pelle è il nostro confine” recita la body copy “ed esiste perché le emozioni abbiano un dentro e un fuori. A lei chiedo di far trasparire ciò che sento. Per lei sono attenta a tutto ciò che può mantenerla in salute”.
“Abbiamo subito aderito al progetto Pelle Confine dell’anima perché i valori che lo sostengono, il tono di voce scelto e lo spirito che lo anima sono pienamente condivisi dalla nostra brand equity” afferma Didier Tisserand, direttore generale
L’Oréal Paris Italia “È confortante sapere che in questo modo il nostro ruolo sia determinante nella lotta contro questa patologia”.
Il partner ideale per la realizzazione pratica di questo progetto non poteva che essere Coop, grazie alla grande capillarità sul territorio, data da 78 ipermercati e numerosi punti vendita più piccoli in tutte le regioni d’Italia e grazie all’attenzione nei confronti della sensibilità sociale del consumatore. Anche Coop quindi ha scelto oggi di schierarsi al fianco della Fondazione Umberto Veronesi, appoggiando concretamente questa iniziativa di ricerca italiana contro il melanoma.
Con Pelle Confine dell’Anima la Fondazione Umberto Veronesi è riuscita ad ottenere un significativo dispiegamento di forze: da Simona Ventura a Margherita Buy, da Isabella Ferrari a Fabrizio Ferri, fino all’agenzia di pubblicità McCann Erickson e alla macchina organizzativa nel suo complesso, tutti hanno aderito incondizionatamente prestando il proprio volto, la propria arte e la propria opera senza richiedere nulla in cambio. Solo per la ricerca e per fare il primo passo verso una maggiore certezza per il futuro.
Tutte le informazioni aggiuntive saranno presto a disposizione sui siti internet
www.fondazioneveronesi.it e
www.lorealparis.it
IL MELANOMA
Cause e fattori di rischio:
Si tratta di una patologia fortemente correlata a fattori di natura endogena ed
esogena come caratteristiche fenotipiche individuali associate ad una maggiore
sensibilità ai raggi UV (colore chiaro dei capelli e dell’iride, presenza di efelidi) e
stili di vita nocivi legati ad esposizioni solari intense ed intermittenti, soprattutto
nei soggetti che risiedono ad alte latitudini dove si ha una minore
fotoesposizione cronica.
Epidemiologia:
Ogni anno in Italia si registrano quasi 6000 casi di melanoma. Negli ultimi anni
l’incidenza di questa patologia è aumentata, in particolare nella fascia d’età
compresa tra i 20 e i 44 anni. Ciononostante nella stessa fascia si è registrata
una riduzione della mortalità sia negli uomini che nelle donne1, grazie ai
progressi della ricerca scientifica sia nella diagnostica che nella terapia.
Prevenzione e diagnosi: L’impiego dei filtri solari è oggi considerato un approccio razionale alla
prevenzione del melanoma.
La diagnostica precoce influenza fortemente il successo della prognosi,
pertanto l’educazione e la sensibilizzazione della popolazione costituiscono un
fattore chiave nell’approccio alla patologia. Alcune tipologie di melanoma sono
di difficile individuazione anche per lo specialista, di conseguenza l’adozione di
procedure tecnologiche standardizzate nella diagnosi è un obiettivo di grande
importanza.
Progetti di Ricerca della Fondazione Umberto Veronesi
La Fondazione Umberto Veronesi ha lo scopo di promuovere e diffondere la
cultura scientifica con l’intento di creare una coscienza collettiva riguardo ai
problemi e alle scelte che ogni individuo deve affrontare.
Nell’ambito della ricerca sul melanoma la Fondazione promuove e appoggia 3
progetti dell’Istituto Europeo di Oncologia che verranno finanziati anche grazie
al progetto "Pelle Confine dell’Anima. Difendila perché vale".
PROGETTO I
Metodiche diagnostiche strumentali
Esistono molte metodiche diagnostiche che possono essere affiancate all’esame clinico per
aumentare sensibilità e specificità della diagnosi. Purtroppo molte di queste si basano su
valutazioni soggettive di alcuni parametri delle lesioni pigmentate. Ciò comporta quindi
possibilità di errori di valutazione e diverse interpretazioni. Pertanto la ricerca vuole agire su due
fronti:
a) ottimizzare l’accuratezza diagnostica degli strumenti attualmente a disposizione del
clinico associando le diverse tecnologie a disposizione
b) realizzare nuove tecnologie per un’analisi delle lesioni cutanee secondo parametri
oggettivi.
PROGETTO II
Valore prognostico della diagnostica strumentale
Attualmente la valutazione prognostica dei pazienti con melanoma si basa sui parametri
istologici del tumore primitivo e su un’accurata stadiazione dei linfonodi.
Per quanto riguarda il valore prognostico delle caratteristiche del melanoma primitivo si
propongono due studi:
a) studio retrospettivo sulla casistica raccolta con un periodo di follow-up di almeno 5 anni
per verificare se una o più caratteristiche epimicroscopiche abbiano un significato
prognostico in termini di recidive regionali e overall survival;
b) studio prospettico per la determinazione dell’eventuale valore prognostico dei seguenti
pattern dermoscopici: presenza/assenza di globuli, presenza/assenza di regressione,
presenza/assenza di vasi a forcina.
PROGETTO III
Correlazione patogenesi-fotoprotezione; differenze tra melanoma e lentigo maligna
Indagare il ruolo della radiazione solare (UVA e UVB) nella patogenesi del melanoma e della
sua variante lentigo maligna. In particolare studiare se esiste una correlazione statisticamente
significativa tra fotoinvecchiamento e insorgenza della lentigo maligna e del melanoma allo
scopo di proporre un efficace piano preventivo sulla fotoprotezione ed un corretto sun-behavior
sia per quanto riguarda gli aspetti legati all’età maggiormente a rischio che la durata
dell’esposizione solare.
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