Introduzione
Con la caduta dell’unione Sovietica e la divulgazione di numerosi studi
scientifici condotti da eccellenti scienziati Russi (1,2,3) l’occidente viene
finalmente a conoscenza di una pianta i cui straordinari benefici sono stati per
lungo tempo considerati segreto militare sovietico: la Rhodiola Rosea.
Appartenente alla famiglia delle Crassulacee deve il nome alla profumazione di
rosa dei suoi fiori gialli. Cresce spontaneamente nelle fredde zone del nord
Europa (Lapponia e Scandinavia) e del nord Asia (Siberia Orientale ed
Occidentale) ad altitudini di 3000 / 5000 mt. sul livello del mare, ma si può
trovare anche sulle Alpi e sui Pirenei ed in estremo Oriente; può raggiungere
un’altezza di 75 cm.
Il suo impiego ha una storia leggendaria: antiche popolazioni siberiane ne
tramandavano l’uso di generazione in generazione, considerando la pianta ( di
cui utilizzavano le radici sotto forma di tè o altri infusi) un valido aiuto per
aumentare la resistenza fisica durante i freddi inverni asiatici oltre che per
curare malattie da raffreddamento, depressione e prevenire malori dovuti alle
alte quote.
Medici mongoli prescrivevano l’estratto di Rhodiola per il trattamento della
tubercolosi e del cancro.
Interessatissimi alle sue proprietà, per molti secoli gli imperatori cinesi
hanno organizzato numerose spedizioni in Siberia orientale con il compito di
reperire i luoghi in cui tale pianta cresceva spontaneamente poiché le
popolazioni locali custodivano gelosamente il segreto di queste zone.
Solo successivamente si è passati alla sua semina e coltivazione.
Della pianta, raccolta nel periodo autunnale all’età di 3-4 anni, si utilizza il
rizoma, lavato ed essiccato a temperature di circa 40-50°C.
Ad oggi sono ormai tutti concordi, grazie ai lunghi anni di sperimentazione,
ad ammettere che le straordinarie proprietà riconosciute dalla tradizione
popolare sono scientificamente giustificate.
La caratteristica fondamentale che rende unica la Rosea, differenziandola dalle
altre 200 specie di Rhodiola, è da attribuire alla presenza di glicosidi
fenilpropanoidici: salidroside, rosavin, rosin e rosarin; proprio questi ultimi
composti citati fanno di questa forse il più completo adattogeno mai studiato
sino ad ora .
A differenza di altri adattogeni quali eleuterococco, ginseng, schizandra ed
aralia, contenenti solo salidroside, costituisce un valido aiuto
nella cura di malattie depressive, in casi di affaticamento da stress
psico-fisico, nella regolazione del peso corporeo, nell’incremento delle prestazioni
fisiche e dello stato energetico, nella cura dell’amenorrea secondaria, per il
morbo di Parkinson e nelle turbe di memoria ed apprendimento.
Composizione chimica
Abbiamo accennato ai principali componenti della R.R. ma è sicuramente
importante approfondire questo aspetto, considerato che la particolarità
terapeutica della pianta è da ricondursi con molta probabilità, tanto al tipo di
principi attivi presenti, quanto ai loro rapporti nella distribuzione
quantitativa .
Studi effettuati(1) individuano all’interno del rizoma numerosi costituenti
importanti:
• acidi organici quali: ac. citrico, malico, ossalico, succinico, gallico
• olii essenziali con presenza di alcool feniletilico, cinamaldeide e citrale
• macro e microelementi, tra cui il manganese in percentuale elevata.
Restano comunque i più importanti i
componenti di tipo fenolico e glicosidico: Salidroside, Rosavin, Rosarin, Rosin,
Rodiosin, ecc.
Proprio questi la caratterizzano e la
differenziano dalle altre specie di Rhodiola ( in cui è presente solo
salidroside) e dagli altri più conosciuti ed utilizzati adattogeni (Ginseng,
Eleuterococco, Schizandra, Aralia), rispetto ai quali la Rhodiola rosea è
considerata sicuramente più efficace (1,2,3).
Ricordiamo che, per essere definita adattogeno (termine coniato da Brekhman nel
1958) (1), una sostanza deve avere la capacità di rinforzare le difese non-
specifiche dell’organismo a stress non- infettivi, mantenerne inalterate le
funzioni e prevenirne disordini anche in condizioni di stress prolungato
rafforzandone o aumentandone le capacità adattative fisiologiche, senza arrecare
importanti tossicità o effetti collaterali .
Principali
effetti terapeutici
Il meccanismo d’azione dei costituenti della Rhodiola Rosea (1) (in
particolare del Rosavin che ha maggiore attività biologica) coinvolge
direttamente la serotonina le cui funzioni sembrano essere legate al
controllo dell’appetito, sonno, comportamento, umore, funzionalità
cardiovascolare, memoria e capacità di apprendimento. L’effetto terapeutico
sembra determinarsi attraverso l’inibizione dell’enzima deputato all’inattivazione
della serotonina (COMT) e la stimolazione del trasporto del 5- HTP (precursore
della serotonina) attraverso la barriera ematoencefalica.
Il risultato finale porta ad un aumento dei livelli di serotonina nel sangue.
E’ stato dimostrato, inoltre, che il Rosavidin, contenuto nella radice di
Rhodiola Rosea, stimola la biosintesi di ormoni quali epinefrina, norepinefrina
e adenocorticotropo che, attivando l’adenilatociclasi a livello delle cellule
adipose, stimolano il suddetto enzima promuovendo in tal modo il rilascio degli
acidi grassi nel sangue. La mobilizzazione degli ac. grassi dal tessuto adiposo
rappresenta un aumento del miglior substrato per la produzione di ATP.
Attenendosi
agli studi fin ora effettuati (1,2,3) ed alle considerazioni appena esposte
possiamo attribuire alla Rhodiola Rosea:
1. Miglioramento degli stati depressivi, grazie all’azione diretta sulla
regolazione dell’umore e del comportamento che determina quindi una riduzione
delle reazioni allo stress nella fase di Allarme, ritardando o evitando, di
conseguenza, la fase di Esaurimento.
Un recente studio sovietico, condotto su un gruppo di 120 pazienti affetti da
stati depressivi di diversa origine, ha dimostrato il miglioramento delle
manifestazioni cliniche della depressione nel 65% dei casi in seguito a
somministrazione di una preparazione a base di Rhodiola Rosea.
2. Stimolo dell’attività mentale, miglioramento della concentrazione, della
lucidità e del potenziale mnemonico, proprietà che rendono la Rhodiola Rosea
particolarmente indicata nei casi di surmenage intellettuale. Questi effetti
sono probabilmente dovuti alla capacità della Rhodiola Rosea di attivare la
produzione endogena di Creatina Fosfato e ATP nelle cellule cerebrali.
3. Miglioramento della funzionalità cardiovascolare.
4. Perdita di peso, grazie alla mobilizzazione degli ac. grassi
accumulati nel tessuto adiposo. Gli studi clinici condotti a riguardo (1,2)
hanno dimostrato che per ottenere una maggiore perdita di peso bisogna associare
esercizio fisico all’assunzione dell’estratto di Rhodiola Rosea affinché gli ac.
grassi messi in circolo vengano utilizzati dai mitocondri cellulari per la
produzione di energia.
5. Aumento della resistenza alla fatica, grazie all’aumento del substrato
(ac. grassi) per la produzione di ATP sarà presente
una quantità di energia adeguata al fabbisogno dei muscoli durante esercizi
fisici intensi e prolungati con conseguente miglioramento delle prestazioni
fisiche ed aumento della resistenza alla fatica (dovuta anche alla capacita
della Rhodiola Rosea di consentire una rapida normalizzazione dei tassi di ac.
lattico e urico).
Studi clinici condotti su atleti hanno evidenziato anche un miglioramento del
polso, della pressione arteriosa, della capacità polmonare e dei tempi di
normalizzazione del battito cardiaco: il polso dopo 10 min di riposo era
sceso a 67 battiti/ min nei soggetti che avevano assunto la Rhodiola e ad 86 nei
soggetti del gruppo controllo.
6. Effetto anabolizzante sul tessuto muscolare: la Rhodiola Rosea è in
grado di aumentare i livelli di ac. glutammico e proteine nei muscoli allo
stesso modo degli steroidi anabolizzanti, ma senza produrre gli effetti negativi
caratteristici di un’assunzione prolungata di questi ultimi.
7. Trattamento contro l’amenorrea secondaria, ritenuta sino ad ora legata
alla stretta connessione tra questa e lo stress.
8. Miglioramento della funzionalità sessuale.
9. Miglioramento della funzionalità uditiva, probabilmente legato
all’aumento dei livelli di serotonina con conseguente amplificazione della
reattività del cervello agli stimoli sensoriali.
10. Miglioramento della salute gengivale.
11. Parkinsonismo. La Rhodiola Rosea sembra essere in grado di
contrastare gli effetti più evidenti delle condizioni pre- parkinsoniane
probabilmente perché determina un aumento del livello di dopamina nel cervello.
Inquadramento secondo MTC
La pianta, adattogeno poco conosciuto in occidente, nasce in alte quote ed è
utilizzato nella tradizione popolare per difendersi dal freddo inverno, dallo
stress e dalla fatica. La porzione utilizzata è il Rizoma, di sapore
dolciastro, classificabile di pertinenza della loggia terra.
Riassumendo quanto precedentemente descritto, è stata dimostrata la sua capacità
di:
1.
“ regolarizzare” i polsi, riducendo i ritmi elevati ed innalzando quelli troppo
lenti
2. mobilizzare e tonificare le stasi uterine causa di dismenorrea secondaria
3. “ schiarire” la mente migliorando memoria ed apprendimento
4. migliorare e guarire stati depressivi, irritabilità, stress intellettuale
5. stabilizzare il peso corporeo
6. migliorare lo stato energetico generale
7. regolarizzare il sonno
8. regolarizzare le funzioni epatiche
9. migliorare l’apparato genitale e l’attività sessuale
10. regolarizzare l’attività cardiaca
11. migliorare la salute del parodonto
12. migliorare l’udito
13. aumentare il livello di serotonina nel sangue
Trattasi pertanto di pianta che non riscalda in maniera assoluta (in caso
contrario , pur migliorando l’avversione al clima freddo, peggiorerebbero
sintomi quali irritabilità, turbe della mente e della memoria : in termini
cinesi il calore prodotto disturberebbe cuore, shen ed conseguentemente i 3 TR
), piuttosto mobilizza le stasi ( più frequentemente legate a clima freddo)
attraverso la tonificazione del Qi e del sangue ( M/S), permettendo una migliore
salita dello yang puro al cervello e “ schiarendo” la mente.
Proprio grazie alla produzione , purificazione e mobilizzazione del sangue
attraverso il Qi riesce probabilmente a risolvere le amenorree secondarie e,
nutrendo di cuore, a “ stabilizzare” lo shen nei casi di ipereccitabilità.
La tonificazione del sangue del fegato e del cuore può essere la causa della
regolarizzazione dei polsi e del miglioramento degli stress intellettuali, con
effetto di regolazione sull’attività cardiaca ed epatica e conseguente
miglioramento del sonno.
Il riequilibrio del legno e del fuoco, accompagnato dall’effetto su qi e sangue,
stabilizza l’armonizzazione della terra, con controllo del peso e
regolarizzazione della salute parodontale ( gengive e tessuti molli orali)
Gli effetti benefici riscontrati sull’udito e sulla sessualità possono
ricondursi ad una tonificazione della radice ( rene) ed ad una regolarizzazione
del legno e del fuoco attraverso il sangue, così come l’azione anabolizzante
potrebbe essere legata ad una tonificazione del Jing ( sul jing e non sullo yang
perché non sono riportati in letteratura effetti collaterali sulle surrenali)
tanto nella sua estrazione dagli alimenti ( M/S) quanto nella sua conservazione
( Rn).
.
Conclusioni
La Rhodiola rosea costituisce sicuramente una pianta meritevole di
approfondimento, con virtù e proprietà estremamente interessanti, teniamo però a
sottolineare che, come tutte le piante, necessita di attenta integrazione o
monitoraggio in caso di soggetti patologici ( che si tratti di problematiche
latenti o conclamate) e che un suo utilizzo più corretto potrebbe derivare
dall’associazione tra questa e piante più indicate e “ specifiche” tanto nei
soggetti che godono di un buono stato di salute generale quanto in casi
patologici: diagnosi interpretate attraverso la biotipologia individuale
permetteranno di eseguire scelte più congrue e mirate volta per volta.
Rimandando a testi e lavori più specifici (4,5,6,7,8), proponiamo a titolo
esclusivamente esemplificativo alcune possibili associazioni:
- Rhodiola e Passiflora (o melilotus officinalis) in caso di soggetti emotivi
e/o fortemente impegnati in attività “cerebrali”: studenti o tutti coloro che
abbiano una iperattività mentale con astenia psichica.
- Rhodiola e solidago (o equiseto) nei casi di disturbi della funzione
genito-urinaria e nell’astenia dei soggetti anziani
- Rhodiola e Angelica (o Cimicifuga) nelle problematiche legate al ciclo
mestruale (amenorrea, dismenorrea secondarie).
In conclusione, alla Rhodiola rosea possiamo attribuire attraverso una
armonizzazione del Tr medio (con miglior salita dello yang puro al cervello),
una riduzione del fuoco del cuore, un giovamento al Jing della radice, una
tonificazione del qi e del sangue dell’intero sistema, senza impoverimento dei
liquidi o dello yin (a loro volta sostenuti dal jing) con effetto di armonico
equilibrio tra gli elementi, in particolare dell’asse più profonda della vita,
l’asse Shao Yin.
Autori: F.Deodato, C. Di Stanislao, S.Carlini, S. Cristiano
Bibliografia
1) C.Valla: “ Rhodiola Rosea. Molto più di un semplice adaptogeno”
www.mgpress.info
2) Rhodiola Rosea www.erboristerie.com
3) Rhodiola www.algovit.net
4) L. Paoluzzi : www.phytosonline.it
5) C. Di Stanislao www.agopuntura.org
6) C.Di Stanislao, L. Paoluzzi “Phytos“ – Me.Na.Bi - 1990
7) L. Paoluzzi : “Fitoterapia ed energetica”- Ed. Aicto -1997
8) C. Di Stanislao, O. Iomelli e al. : “Fitoterapia comparata” – Massa editore-
2001
Indirizzo per chiarimenti
Dott. Francesco Deodato
via Tripoli 61 – 58100 Grosseto
tel e fax 0564 417719
E-mail: francescodeo@tiscali.it
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