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Il ribes nero

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Il ribes nero

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La droga, costituita dalle foglie[1], non è iscritta nella Farmacopea Ufficiale Italiana IX del 1991[2]. In realtà sono utilizzati anche i frutti[3] e, per alcuni studi[4][5], anche i semi.
Il Ribes nero è pianta spontanea nel nord e nel centro dell’Europa e in Asia settentrionale. E’ coltivato per i suoi frutti in Francia (Bourgogne) e in parecchi paesi dell’Europa centrale[3].
 

Composizione chimica
Varia secondo l’organo considerato[3].
Le foglie contengono:
a) flavonoidi[3][6][7], tra cui rutina, isoquercitrina, quercetina, miricetina, kaempferolo, sakuranetina
b) olio essenziale (0,1-0,3 %): sabinene, cariofillene, cadinene, sabinolo, terpinolo, sesquiterpeni, etc
c) acidi fenolici: ellagico, clorogenico, gallico, protocatechico, omoprotocatechico, caffeico, gentisico, alfa-resorcilico, alfa-idrossifenilacetico, p-idrossibenzoico, p-cumarico, o-cumarico, isoferulico, siringico, vanillico, sinapico, ferulico e salicilico[8]
d) tannini condensati: prodelfinidina, epigallocatechina [6]

I frutti sono ricchi di zuccheri (10-14%), di acidi organici (citrico, malico), di minerali (potassio) e di acido ascorbico, contiene numerosi derivati polifenolici: flavonoidi (rutoside, derivati glicosidati in 3 del miricetina e del kaempferolo, isoquercitrina, quercitrina, etc, e antocianosidi (glucosidi e ramnoglucosidi in 3 del cianidolo e del delfinidolo)[3].
Mentre i semi sono una fonte significativa di acido linolenico[9], nella gemma è stato studiato, in particolare, l’olio essenziale.

Gemma. L’olio essenziale è stato studiato ampiamente[10]: sono stati descritti parecchi fenotipi ed esistono differenze notevoli fra le diverse varietà[11]. I flavonoidi, ugualmente presenti nelle gemme, sono poco differenti da quelli delle foglie e dei frutti: rutoside, glicosidi della quercetina e dell’isoramnetina, 3-glucosil e 3-ramnoglucosil miricetina[3][12].
 

Farmacologia
Su modelli animali, gli estratti di R. nigrum hanno dimostrato diverse proprietà.
- azione ipotensiva: la tradizione attribuisce alla foglia questa proprietà[3], dimostrata sperimentalmente sul gatto, a dosi elevate[13], e confermate nel ratto normoteso anestetizzato: l’infuso da 20 g/L (360 mg/Kg ev) abbassa la pressione arteriosa iniziale fino al 45%.14 Il frazionamento degli estratti permette di attribuire questa azione ai flavonoidi totali[3]. In ogni caso l’effetto saluretico notato nel ratto[13] non si ritrova in altre condizioni sperimentali[3].
- E riportata una azione diuretica[1][6] senza aver trovato lavori sperimentati o clinici al riguardo.
- azione antinfiammatoria: l’estratto idroalcolico delle foglie dimostra, nel topo, proprietà antinfiammatorie sia nell’ edema da carragenina[15][16] sia in altri modelli sperimentali (artrite indotta da adiuvante di Freund e granuloma indotto da palline di cotone). Considerata la documentata attività sperimentale delle foglie sull’infiammazione, il ribes può essere utilizzato nel trattamento dei sintomi dell’infiammazione articolare.
- Accanto agli effetti antinfiammatori si evidenziano anche effetti analgesici[15]. L’efficacia sarebbe comparabile a quella di FANS quali l’indometacina[16] ma senza gli effetti collaterali: l’uso prolungato per 28 giorni nel topo non evidenzia né lesioni gastriche né altre alterazioni istopatologiche degli organi interni. Probabilmente, l’azione antinfiammatoria nasce, in parte, dall’inibizione della biosintesi di prostaglandine; una dimostrazione sperimentale viene dallo studio compiuto sul cuore di coniglio in cui l’estratto delle foglie, ed in particolare i flavonoidi, dimostrano la proprietà inibente sulla formazione di prostaglandine e di sostanze prostaglandino simili[17]. Ed in parte, l’azione antinfiammatoria potrebbe essere dovuta all’inibizione degli enzimi collagenasi[18] ed elastasi[19].
- azione angioprotettiva: gli antocianosidi del frutto conferiscono all’estratto una marcata proprietà angioprotettiva in vivo. I risultati suggeriscono un possibile ruolo di questi composti nella protezione, ad esempio, della congiuntiva e dei tessuti elastici danneggiati da enzimi proteolitici.. Sono, inoltre, atossici.
- altre azioni: la parte esterna del frutto ha azione spasmolitica sull’ileo isolato di cavia e azione antidiarroica[20].
- proprietà antiossidanti[21][22][23]: queste, presenti nelle foglie[22], nei frutti[21][22] e nelle gemme[22][23], sono probabilmente dovute alle sostanze polifenoliche (antocianidine in particolare) e, per quanto riguarda i frutti[21], anche alle vitamine antiossidanti.
- insufficienza venosa: gli antocianosidi del frutto, associati al rusco (R. aculeatus), si rivelano significativamente attivi sui disturbi funzionali legati all’insufficienza venosa (dolore, edema, ecc.) e sulla microcircolazione connettivale[3]. Come nel caso del mirtillo (Vaccinium myrtillus),25 i frutti ricchi di antocianosidi possono essere utilizzati in proctologia, flebologia, ginecologia e in oftalmologia dove migliorano l’acuità visiva[3].
- Azione antimicotica: è stata dimostrata l’azione fungicida della sacuranetina, un flavonoide presente nella droga[6][7].


Dosaggi e utilizzo nell’uomo
La formulazione tipica del R. nigrum è il macerato glicerinato (MG), e come tale viene utilizzato per la sua supposta attività cortison-like, priva di effetti collaterali[1]. Noi non abbiamo trovato nessuno studio, sperimentale o clinico, che giustifichi questa affermazione; ricordiamo comunque che anche Benigni e coll.[24], pur se su altre piante, suggerivano questa possibilità. In ogni caso, questa attività similcortisonica fa sì che il R. nigrum sia considerato "il fitoterapico per eccellenza" nelle allergie (100 gocce al giorno come MG, 1 volta al giorno, al mattino prima di colazione), nelle affezioni antinfiammatorie, come MG al dosaggio di 50 gocce al giorno, al risveglio, e nell’osteoartrosi, associato al Pinus montano ed alla Vitis vinifera (50 gocce di questa associazione 1 volta al giorno).
 

Conclusioni
Ci sembra il Ribes Nigrum una droga molto interessante, anche se molto deve essere ancora compreso; si pensi che, relativamente al meccanismo d’azione, recentemente è stata dimostrata un’azione inibitoria sulla proteina chinasi 26, dovuta essenzialmente ai tannini che potrebbe giustificare una parte delle azioni attribuite a questa droga dalla medicina popolare e dalla ricerca scientifica.

 

Autori: C. Di Stanislao, M. Corradin

Indirizzo per chiarimenti
Dott. Maurizio Corradin
Centro Sheng (Desenzano)
E-mail: wvcor@tin.it
 


Bibliografia
1. AAVV: Repertorio Fitoterapeutico, OEMF Ed, 1997
2. AAVV: Le droghe della FUI, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1991
3. Rombi M. 100 Piante Medicinali. Composizione, meccanismo d’azione ed interesse terapeutico. Ed Romart, 220-22, 1993
4. Tate GA, Zurier RB. Suppression of Monosodium Urate Crystal-induced Inflammation by Black Currant Seed Oil. Agents & Actions, 43, 35-8, 1994
5. Ziboh VA, Fletcher MP. Dose-response Effects of Dietary -linolenic Acid Enriched Oils on Human Polymorphonuclear-neutrophil Biosynthesis of Leukotriene B4. American Journal of Clinical Nutrition, 55, 39-45, 1992
6. Rossi M. Tinture madri in Fitoterapia, Ed. OEMF, Milano, 1990.
7. Teedrogen (Ed. It. A cura di R. Della Loggia), Ed. OEMF, Milano, 1993.
8. Nowak-R, Zgorka G. Phenolic Acids in Fruits and Leaves of Ribes nigrum L. and Ribes grossularia L. Acta Pol Pharm Drug Res, 54, 155-160, 1997
9. Traitier H, Wille HJ, Studer A. Fractionation of Blackcurrant Seed Oil. J Am Oil Chem Soc, 65, 755-760, 1988
10. Lawrence BM. Progress in Essential Oils: Blackcurrant Bud Oil Perfume. Flavor, 10-11, 54-58, 1987
11. Kerslake MF, Menary:RC. Varietal Differences of Extracts from Blackcurrant Buds (Ribes nigrum L.). J. Sci. Food Agric., 36, 343-351, 1985
12. Rolland O, Binsard AM, Raynaud J. Les hétèrosides flavoniques des bourgeons de Ribes nigrum. Plantes Méd. Phytothér., 11, 222-229, 1977
13. E. Racz-Kotilla et G. Racz: Salidiuretische und hypotensive Wirkung der Auszuege von Ribes Blaettern Planta Med., 32, 110-114, 1977
14. Lasserre B, Kaiser R, Chanh PH, Ifansyah N, Gleye J, Moulis C. Effects on Rats of Aqueous Extracts of Plants used in Folk Medicine as Antihypertensive Agents. Naturwissenschaften, 70, 95-96, 1983
15. Mongold JJ; Susplugas P; Taillade C; Serrano JJ. Anti-inflammatory Activity of Ribes nigrum Leaf Extract in Rats. Plant Med Phytother, 26, 109-116, 1993
16. Declume C. Anti-inflammatory Evaluation of a Hydroalcoholic Extract of Black Currant Leaves (Ribes nigrum). J Ethnopharmacol, 27, 91-98, 1989
17. Chanh PH, Ifansyah N, Chahine R, Mounayar-Chalfoun A, Gleye J, Moulis C. Comparative Effects of Total Flavonoids Extracted from Ribes nigrum Leaves, Rutin and Isoquercitrin on Biosynthesis and Release of Prostaglandins in the ex vivo Rabbit Heart.. Prostaglandins Leukotrienes & Medicine, 22, 295-300, 1986
18. Jonadet M, Meunier MT, Villie F, Bastide JP, Lamaison JL. Inhibition de la collagénase par les extraits de Ribes nigrum et de Cupressus sempervirens. J Pharmacol, 16, 581, 1985
19. Jonadet M, Meunier MT, Villie F, Bastide JP, Lamaison JL. Flavonoides extraits de Ribes nigrum L. et d’Alchemilla vulgaris L. J Pharmacol, 17, 21-27, 1986
20. Kyerematen G, Sandberg F. Preliminary Pharmacological Studies of Pecarin, a New Preparation from Ribes nigrum Fruits. Acta Pharm Suec, 23, 101-106, 1986
21. Viberg U; Ekstrom G; Fredlund K; Oste RE; Sjoholm I. A Study of Some Important Vitamins and Antioxidants in a Blackcurrant Jam with Low Sugar Content and without Additives. Int J Food Sci Nutr, 48, 57-66, 1997
22. Costantino L; Rastelli G; Rossi T; Bertoldi M; Albasini A. Anti-lipid Peroxidation Activity of Polyphenolic Extracts of Ribes nigrum. Plant Med Phytother, 26, 207-214, 1993
23. Costantino L; Albasini A; Rastelli G; Benvenuti S. Activity of Polyphenolic Crude Extracts as Scavengers of Superoxide Radicals and Inhibitors of Xanthine Oxidase. Planta Med, 58, 342-344, 1992
24. Benigni R, Capra C, Cattorini PE. Piante Medicinali. Inverni & Della Beffa Ed., Milano, 1962
25. Corradin M, Ceccherelli F, Di Stanislao C. Dispensa della Scuola di Fitoterapia scientifica. A..I.R.A.S, Padova, 1998
26. Wang BH. Foo LY. Polya GM: Differential inhibition of eukaryote protein kinases by condensed tannins Source Phytochemistry. 43(2):359-65, 1996 Sep.


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