Giunta alla sua 5° edizione, la Settimana della Prevenzione Andrologica,
promossa dalla SIA - Società Italiana di Andrologia, si rivolge alla popolazione
maschile italiana, proponendo 6 giorni di visite andrologiche gratuite - dal
21 al 26 novembre 2005 - con lo scopo di sensibilizzare la stessa verso una
maggior cura e attenzione della propria salute, in particolar modo verso le
problematiche dell’apparato riproduttivo e sessuale, favorendo il contatto
diretto con il medico esperto nel settore, vale a dire l’andrologo.
In questa edizione sono 150 i centri specializzati distribuiti sull’intero
territorio nazionale che hanno aderito al progetto. Visitando il sito
www.andrologiaitaliana.it sarà
possibile individuare il centro più vicino al proprio domicilio.
"Le precedenti quattro edizioni della Settimana della Prevenzione Andrologica,
che hanno visto coinvolti complessivamente 204 centri, 300 specialisti e circa
20.000 pazienti - ha dichiarato il Professor Vincenzo Gentile, Presidente SIA -
hanno fatto diagnosticare molte patologie congenite o acquisite dell’apparato
genitale maschile fino a quel momento mai diagnosticate in quei soggetti.
Non bisogna dimenticare, poi, - continua Gentile - che i disturbi andrologici
possono anche essere l’indicatore di una serie di patologie organiche quali
flogosi, diabete, ipercolesterolemia, ipertensione, insufficienza renale,
depressione ed altro ancora. E’, quindi, importante sostenere una seria e
strutturata attività informativa e preventiva, portando l’universo maschile alla
consapevolezza di dover affrontare quei problemi che limitano il benessere
dell’individuo e della coppia, attraverso la consultazione di specialisti in
grado di indicare la strada giusta per risolverli.”
Quest’anno la Settimana della Prevenzione Andrologica assume una valenza ancor
più significativa se si pensa che, con l’abolizione del servizio di leva
obbligatorio e la relativa visita medica, è venuto meno anche il primo screening
utile all’individuazione di eventuali patologie dell’apparato riproduttivo, che
se trascurate possono avere conseguenze anche severe.
A fronte di questo, sono sufficienti i dati delle prime 4 edizioni della
Settimana della Prevenzione Andologica (2001 - 2004) che hanno visto il
coinvolgimento di oltre 20.000 maschi tra i 20 e i 70 anni di età.
Nel 5,6% degli uomini con meno di 40 anni è stata riscontrata un’anomalia del
volume dei testicoli, nel 4,3 % un’irregolarità di "posizione" - come il
testicolo ritenuto - e nel 5,6 % di "consistenza": questo valore, se riferito
alla "riduzione" di consistenza indirizza verso una diagnosi di deficit ormonale
o a un problema circolatorio, se riferito a un "aumento" deve far pensare a una
forma tumorale.
Nel 28,2% del campione, poi, è stato riscontrato un varicocele (dilatazione
abnorme delle vene che drenano il sangue refluo del testicolo), problema
facilmente risolvibile con un intervento chirurgico mininvasivo, ma che se
trascurato può causare infertilità.
L’infertilità è un problema che riguarda oggi il 20-30% delle coppie italiane in
età fertile e nel 40% dei casi è da ricondurre al fattore maschile. Si tratta di
patologie che in gran parte possono essere prevenute con visite andrologiche
compiute nella prima infanzia o nell’adolescenza e con la trasmissione di alcune
semplici nozioni comportamentali, o risolte con un corretto approccio
diagnostico e terapeutico.
Oltre al varicocele, le cause di infertilità maschile possono essere:
criptorchidismo (quando i testicoli non occupano la normale posizione scrotale),
ipogonadismo (ridotto sviluppo dei testicoli in seguito ad alterazioni ormonali)
e malattie sessualmente trasmesse. Per quanto riguarda queste ultime, è
opportuno sottolineare che, se non curate, possono diventare croniche e causare
alterazioni del liquido seminale. Tra i 20 e i 40 anni, le infezioni più
temibili (perché praticamente asintomatiche) sono quelle da Chlamydia e da
Mycoplasma.
All’interno della Settimana della Prevenzione Andrologica 2005 viene, inoltre,
lanciato il "Progetto Over 50", dedicato alla popolazione maschile "matura" che
si trova a dover affrontare una fase molto delicata della propria vita nella
quale, tra l’altro, si rileva una riduzione fisiologica dell’attività sessuale.
Da una parte, quindi, massima attenzione al calo degli ormoni androgeni (la
cosiddetta andropausa), dall’altro ai problemi sessuali collegati alla presenza
di disturbi urinari secondari a patologie prostatiche.
Relativamente al calo degli ormoni, una serie di studi scientifici (la cui
raccolta è stata recentemente pubblicata sulla Rivista scientifica Journal of
Urology) ha dimostrato come la diminuzione dei livelli di testosterone
costituisca un fattore di rischio per malattie cardiovascolari quali l’infarto,
al pari dell’ipertensione dell’ipercolesterolemia e del diabete. Per questo
motivo secondo gli andrologi i maschi dopo i 50 anni dovrebbero verificare il
livello di testosterone nel sangue, inserendo questa indagine negli abituali
screening di controllo.
I disturbi urinari legati a patologie prostatiche e i problemi sessuali quali
disfunzione erettile ed eiaculazione precoce spesso coesistono, e comunque si
aggravano, con il passare degli anni.
Già dalla valutazione dei dati delle prime 4 edizioni della Settimana della
Prevenzione Andrologica emerge che, se l’aumento del volume prostatico è
presente solo nel 6,4% dei maschi al sotto dei 40 anni, la percentuale sale al
31% nella fascia di età tra i 40 e i 59 anni, per arrivare al 52,9% per gli over
60.
Analogamente, si nota un calo del desiderio nel 6,8% dei maschi appartenenti
alla prima fascia di età, del 18,7 % nella seconda, e del 21,9 % nella terza.
Infine un deficit di mantenimento dell’erezione è presente nel 4,3%, nell’11,9%
e nel 14,6 % per le stesse fasce di età.
Un’indagine multicentrica internazionale ha, poi, confermato che su 14.000
uomini tra i 50 e gli 80 anni, il 90% soffre di disturbi delle basse vie
urinarie, mettendo in stretta correlazione la gravità dei sintomi con una
riduzione dell’attività sessuale in particolar modo deficit erettile ed
eiaculazione precoce.
Ed è stato alla luce di queste considerazioni che nel 2001 negli Stati Uniti
sono iniziati i lavori per lo sviluppo di un nuovo strumento per valutare la
funzione e la soddisfazione sessuale in età medio-avanzata sia in trial clinici,
che nella pratica medica, esplorando la correlazione tra disturbi minzionali e
salute sessuale.
Il nuovo questionario denominato "Male Sexual Health Questionnaire", pubblicato
negli USA nel 2004 sulla rivista "Urology" ha ricevuto di recente la validazione
anche nel nostro Paese e sarà utilizzato per la prima volta in Italia dagli
andrologi della SIA durante la Settimana della Prevenzione Andrologica.
A cura di: SIA - Società Italiana di Andrologia
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