Lo scopo della nostra campagna di informazione della donna è quello di
trasmettere alla futura madre tutte quelle indispensabili e utili informazioni
sulla vita prenatale che le potranno servire per vivere la gravidanza con
maggiore consapevolezza, per il bene suo ma soprattutto del bambino.
I vantaggi sono: far nascere il proprio figlio in un’atmosfera di amore, di
attesa e di attenta partecipazione alla sua formazione, in modo da dargli da
subito le basi per una vita sana e serena, contribuendo così allo sviluppo delle
sue straordinarie potenzialità innate fisiche e psichiche.
Infatti, una cosa da tenere presente durante tutta la gestazione è che, sin
dall’inizio, non si forma soltanto il corpo fisico del bambino, ma anche la sua
psiche e, di conseguenza, il suo carattere. Questo è il perno attorno al quale
si muove questo nuovo sapere.
L’accompagnamento prenatale è compito dei genitori i quali, con continue
manifestazioni di amore di attenzione, trasmettono al bambino quei valori umani
e spirituali di cui egli ha bisogno per impostare bene la propria vita e anche
per sviluppare le sue straordinarie doti innate.
Mentre fino a pochi anni fa, la nascita di un bambino era in massima parte un
evento che sembrava legato unicamente alla fisicità del parto, ora gli studi in
questo campo dimostrano che il bambino, durante tutta la sua vita prenatale non
è affatto un essere passivo. I risultati delle recenti ricerche dimostrano che
il nascituro è bene equipaggiato di capacità sensoriali, è reattivo alle
situazioni ambientali, è in grado di provare sentimenti ed emozioni ed è
intimamente coinvolto nel mondo affettivo e relazionale dei genitori.
Per esempio, se fra i genitori si scatena una lite violenta, il bambino può
essere colto da un attacco di tachicardia tale da protrarsi per diversi giorni
prima di ritornare alla normalità. Il ripetersi di casi analoghi darebbe adito a
pesanti traumi che l’individuo si porterebbe appresso per tutta la vita.
Questo dimostra la grande sensibilità e partecipazione del piccolo essere in via
di formazione, sensibilità a tutto ciò che lo turba come rumori sgradevoli,
musiche suonate a volume troppo alto, voci disarmoniche, ecc., ma anche alle
cose piacevoli come la voce della mamma e del papà e di tutte le persone care
che lo circondano. Il bambino in utero segue tutto ciò che avviene nell’ambiente
circostante, sviluppando così le sue innate capacità di apprendimento e
favorendo nel contempo lo sviluppo dei suoi organi sensoriali.
Durante la gestazione, non è sufficiente seguirne il buon andamento soltanto
mediante esami ecografici, analisi cliniche e controlli medici per accertarsi
del perfetto stato di salute di madre e bambino. Occorre preoccuparsi anche di
alimentare correttamente la relazione madre-padre-bambino sul piano affettivo,
affinché possa davvero nascere una creatura completa, non soltanto sana di corpo
ma anche di mente.
Allora, che cosa fare ?
Trasmettere al bambino sentimenti ed emozioni positive e
soprattutto tanto amore ed accettazione gioiosa della sua esistenza. L’amore è
cibo per il bambino. L’amore lo aiuta nella sua crescita. Entrambi i genitori
dovranno parlare con lui, cantare per lui, giocare con lui, fargli ascoltare
fiabe, canzoncine e melodie dolci. Fra le musiche classiche, Mozart e Vivaldi
sono quelle preferite, specialmente le composizioni giovanili. Dopo la nascita,
il bambino riconoscerà tutti i suoni già uditi e comprenderà che la nascita era
solo un momento di passaggio dal ‘prima’ al ‘dopo’ e che in tutto ciò che già
conosceva c’è una continuità. Si può affermare che tutto quanto il bambino vive
durante la vita prenatale si riflette sul resto della sua esistenza formandone
le basi. E, se la prima fase è positiva a tutti i livelli, questa costituirà il
fondamento per tutte le fasi successive, che saranno a loro volta tutte
positive.
Ogni cenno di attenzione e di tenerezza che si dà al bambino non si limita al
solo fatto in sé, ma serve da stimolo dei corrispondenti organi sensoriali in
formazione. Sono queste esperienze che egli vive in simbiosi con la madre.
Questo ci fa capire quanto sia importante intrattenersi in tanti modi col
bambino, il quale, alla nascita, porterà con sé nove mesi di esperienze.
Ecco perché, durante la gravidanza, la futura madre, nel periodo in cui è
intimamente coinvolta nella funzione più importante del suo ruolo di donna,
dovrà adeguarsi sin dai primi istanti al proprio compito di formatrice, cercando
di controllare i propri pensieri, i propri sentimenti nonché il suo
comportamento.
Le osservazioni psicologiche e psicoanalitiche dimostrano che il bambino
percepisce le emozioni della madre e ne registra i sentimenti, i pensieri e gli
ideali che ne occupano il cuore e lo spirito.
La voce della futura mamma riveste un ruolo strutturante nei confronti dello
psichismo del bimbo. Tutto questo viene trasmesso in parte per via ormonale, ma
anche grazie all’empatia che sta alla base del legame madre/bambino. Quindi, la
futura madre può offrire all’embrione prima e al feto poi, gli elementi migliori
e le condizioni più favorevoli affinché il bambino sviluppi al meglio tutte le
straordinarie potenzialità contenute nel suo capitale genetico.
Anche il padre, che condivide l’attesa con la madre e che deve creare attorno a
lei un’atmosfera di rispetto, di amore, di sostegno, di protezione e di
serenità, comunicando con il bambno attraverso la propria voce e col tatto, crea
il primo legame, legame che andrà successivamente consolidandosi sempre più. Ora
non si parla più soltanto di legame Madre/Banbino ma di “bonding”
Madre/Padre/Bambino. Infatti, la presenza e il coinvolgimento del padre è di
estrema importanza per lo sviluppo del bambino in tutti i sensi. E se anche il
padre segue consapevolmente tutte le fasi di sviluppo del bambino in gestazione,
si crea già in partenza nella triade quel “bonding”, ovvero quel legame empatico
che rappresenta per il nuovo essere la prima esperienza d’amore e per la coppia
il consolidamento della loro unione.
Per il bambino, l’assenza della relazione affettiva equivale a paura, e la paura
è fonte di molti traumi che si manifesteranno nel corso della vita
dell’individuo, generando molta sofferenza.
E’ sulla base di tutti questi elementi che gradualmente si diventa genitori.
Purtroppo la genitorialità è un ruolo per il quale la società non ci prepara
affatto. Ma l’informazione su tutto quanto concerne la Vita Prenatale sta
creando anche a questo riguardo nuovi modelli.
L’accompagnamento alla nascita non costa nulla; esso richiede semplicemente una
presa di coscienza da parte dei futuri genitori e di tutti coloro che sono loro
vicini: ginecologi, ostetriche, psicologi, operatori, familiari, la società in
generale. Il concetto dell’accompagnamento penatale dovrebbe, infatti, entrare
nella coscienza della collettività. E’ importante cogliere ogni occasione per
informare le donne.
Proviamo a immaginare un mondo in cui nascano soltanto bambini desiderati, in
cui la creatura che deve nascere sia amata ancor prima di essere concepita, in
cui la nascita di un figlio sia considerata un evento sacro, nel rispetto della
donna che partorisce e del bambino che viene alla luce…. Se ciò potesse
realizzarsi, vivremmo in un mondo certamente migliore. Ed è proprio a ‘quel
mondo migliore’ che aspiriamo, per la felicità dei nostri figli, nipoti e di
tutti coloro che arriveranno in futuro.
L’accompagnamento prenatale fisico ed affettivo è importante, quindi, da vari
punti di vista:
- fisiologico, perché aspira a far nascere individui sani
- psicologico, perché mira alla formazione sana della psiche dell’individuo e di
caratteri forti ed equilibrati;
- antropologico, perché di capitale importanza per la vita dell’umanità e della
sua evoluzione;
- della prevenzione, in quanto una gravidanza trascorsa felicemente, serenamente
e amorevolmente facilita il parto, evita traumi psichici e nascite pre-termine.
L’azione preventiva si estende anche a impedire che si creino tendenze alla
violenza e alla criminalità.
In sostanza, lo scopo finale dell’Accompagnamento Prenatale è quello di
assicurare una migliore qualità della vita al bimbo, alla famiglia, alla società
e di conseguenza al mondo intero. E’ meglio mettere al mondo un bimbo
psicologicamente e fisicamente sano, anziché dover correre ai ripari dopo.
E dopo un buon concepimento, una
buona gravidanza, un buon parto e l’allattamento al seno, è ovvio che dovrà
seguire un’educazione coerente con i principi dell’Educazione Prenatale.
A cura di
Bianca Buchal
Sezione
“VITA PRENATALE”
Associazione
“ELIOTROPIO”
www.eliotropio.org
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