L’organismo di una persona sana normalmente trasforma il cibo ingerito in energia attraverso un processo chiamato metabolismo. Il diabete rappresenta una specie di "intoppo" in questo meccanismo. L’apparato digerente converte parte degli alimenti in zucchero (glucosio)che viene immesso nel circolo sanguigno e successivamente con l’aiuto dell’insulina (ormone prodotto dal pancreas) entra nelle cellule dove funge da carburante da bruciare per produrre energia. l’insulina mantiene la glicemia(livello degli zuccheri nel sangue) entro valori limite ben precisi. Se l’insulina è insufficiente o inefficace, il glucosio non entra nelle cellule in quantità sufficiente e aumenta la sua concentrazione nel sangue (iperglicemia). I reni, a loro volta, hanno il compito di filtrare il sangue: se la concentrazione di zucchero nel sangue è troppo elevata, il glucosio in eccesso passa nelle urine. Ci si trova in situazione di poliuria (aumento della quantità di urina emessa nelle 24 ore) con conseguente polidipsia (aumento della sete). In tal modo la principale fonte di energia viene dispersa nell’urina e l’organismo comincia a bruciare le proprie scorte di grassi, con conseguente calo di peso e a volte inappetenza.Esistono due tipi di diabete mellitico: - Il tipo 1 o insulino dipendente interessa circa il 10% dei pazienti diabetici. É anche detto "diabete giovanile" perché insorge prima dei trent’anni. Il pancreas non produce quasi più insulina a causa di alterazioni alle isole del Langerhans. La terapia farmacologica deve essere seguita per tutta la vita. I sintomi principali sono: poliuria, polidipsia, polifagia (aumento della fame),inspiegabile perdita di peso, stanchezza generale, visione confusa. - Il tipo 2 o non insulino dipendente è la forma di diabete è la forma di diabete più comune. Detto anche "diabete senile"perché tendenzialmente si manifesta dopo i quarant’anni. Il pancreas secerne ancora insulina, ma in quantità insufficiente o in forma meno efficace. Spesso questo tipo di diabete può essere controllato con una dieta bilanciata, con il mantenimento del peso corporeo e con una adeguata attività fisica. A volte la terapia va integrata con farmaci ipoglicemizzanti o con iniezioni di insulina. I sintomi principali sono: poliuria, polidipsia, polifagia, tendenza al soprappeso, formicolio e intorpidimento alle estremità dei piedi, frequenti e fastidiose infezioni della pelle e delle mucose, retinopatie. Una volta accertata la malattia, è importante gestirla nel modo migliore, facendola diventare parte integrante della propria quotidianità. Per mantenere la glicemia entro i normali valori di sicurezza, è fondamentale tenere a mente alcuni punti: - Prestare attenzione alla dieta: l’alimentazione del diabetico non discorda sensibilmente da quella del soggetto sano. La differenza sostanziale sta nella variazione percentuale dei principi nutritivi da assumere - in particolare zuccheri e carboidrati - e deve tenere conto di alcuni fattori quali peso corporeo, stato di nutrizione, età, attività fisica, individualità psicologica e stile di vita. - Praticare regolare attività fisica: aiuta a tenere sotto controllo il peso, diminuisce il rischio di cardiopatie,migliora l’elasticità dei tessuti e favorisce la forza muscolare. Nel caso di diabete senile, l’esercizio fisico abbinato ad una alimentazione adeguata, aiuta a ridurre o addirittura ad evitare la terapia farmacologica. - Assumere i farmaci eventualmente prescritti dal medico curante secondo le modalità consigliate. CONSIGLI UTILI: Per controllare la glicemia è importante quanto, quando e cosa si mangia. Uno specialista in nutrizione può aiutare e personalizzare la dieta adattandola alle abitudini e allo stato di salute individuali. 1. Mantenere il peso ideale. 2. Mangiare le giuste quantità indicate nella dieta. Mangiare troppo o troppo poco comporta alterazione della glicemia. 3. Fare tre pasti al giorno. Non dimenticare di fare colazione. Se si è in terapia farmacologica con ipoglicemizzanti o insulina, consumare un piccolo spuntino prima di coricarsi. 4. Osservare sempre gli stessi orari per i pasti. Aiuta a regolarizzare il funzionamento metabolico. 5. Variare il più possibile l’alimentazione. 6. Eliminare o ridurre sensibilmente l’uso di zuccheri semplici (saccarosio, destrosio) che vengono rapidamente assorbiti e trasformati in glucosio nell’organismo. 7. Preferire pane, pasta e riso integrali (carboidrati complessi) che vengono assorbiti più lentamente e quindi impiegano più tempo a trasformarsi in glucosio. 8. La frutta fresca, gli ortaggi e i legumi contengono fibre che allentano il rilascio dello zucchero nel sangue dopo il pasto. 9. Evitare o limitare cibi che contengono grassi saturi e colesterolo. 10. Evitare le bevande alcoliche o berle solo occasionalmente. L’alcool è un derivato della fermentazione degli zuccheri. É assolutamente vietato in soggetti con funzionalità epato-renale compromessa. É buona norma tenere un diario alimentare. Serve a responsabilizzare ilsoggetto diabetico che instaurerà un primo approccio di"autocontrollo" della malattia. Ringraziamo per la collaborazione Eleonora Maestri di Biosville via Giovanni da Procida, 37 - Milano
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