Molto spesso sentiamo parlare di decotto, infuso, tinture e di altre
preparazioni erboristiche ma nella maggior parte dei casi non sappiamo quale sia
la differenza sostanziale tra i vari metodi di preparazione.
La scelta fra le varie preparazioni deve essere fatta in funzione dell’azione
che si vuole ottenere e non per la praticità d’assunzione. Attualmente le
tipologie delle preparazioni erboristiche si possono riassumere nel seguente
modo: infuso, decotto, tinture, sciroppo, oli essenziali, succhi.
Nelle preparazioni in cui si deve far bollire dell’acqua è preferibile
utilizzare dei pentolini di coccio o terracotta, e per girare cucchiai o mestoli
di legno, nel caso non si abbiano a disposizione questi strumenti si possono
utilizzare quelli in acciaio inox.
Alcune preparazioni possono avere un gusto "particolare", per
modificarne il sapore si potrebbe utilizzare del miele oppure dello zucchero
grezzo.
Incominciamo a parlare nello specifico delle due preparazioni forse più in
uso: il decotto e l’infuso. Nel decotto si mettono le erbe in acqua in un
recipiente ( la proporzione in genere è di 30 grammi di erbe per mezzo litro di
acqua) e il tutto va portato a bollore per un tempo che varia a seconda di cosa
stiamo utilizzando; infatti se usiamo i fiori la durata è di 5 minuti, per le
cortecce e altre parti dure il tempo è di circa 10-20 minuti. Dopo la bollitura
si lascia riposare per 10 minuti circa e si filtra.
Per preparare l’infuso si versa acqua bollente sulle erbe e si lascia
riposare per circa 5-10 minuti, quindi si procede al filtraggio. Generalmente
l’infuso, come il decotto va bevuto caldo, ma può succedere che alcuni infusi
risultino particolarmente amari e quindi abbiano un gusto accettabile solo a
temperatura ambiente.
La macerazione forse è sicuramente la tecnica con i tempi più lunghi
che possono variare da un giorno a settimane. In pratica le erbe vengono
lasciate riposare in acqua fredda. Una volta che la macerazione è pronta si
procederà al filtraggio. Con questa tecnica si possono ottenere anche le tinture,
ma in questo per estrarre le sostanze attive delle erbe per mezzo di: alcool,
etere o altri alcolici. Le tinture risultano, molto spesso gradevoli dal punto
di vista del sapore, ma essendo a base di alcool bisogna consumarle con
moderazione.
Per preparare un olio è essenziale partire da un ottima base quale è
l’olio d’oliva. La preparazione consiste nel mettere all’interno di un vasetto
di vetro delle erbe, che possono essere fresche o secche, versarvi sopra
l’olio per ricoprire il tutto e sigillare il vasetto. Il vasetto va riposto in
un luogo asciutto ed esposto sia alla luce, ma non direttamente per circa due
settimane. Dopodiché si filtrano le erbe, e si mette l’olio filtrato in un
vasetto con una nuova manciata di erbe e si lascia riposare per altre due
settimane, per finire si filtra ulteriormente e si ripone l’olio in un vasetto
di vetro.
Gli oli essenziali invece sono ricavati dalla distillazione in corrente di
vapore di piante officinali particolarmente ricche di principi attivi volatili
quali menta, lavanda, eucalipto. L’indicazione d’uso degli oli essenziali è
motivata dalla loro elevata proprietà antisettica e battericida.
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