La presbiopia è il difetto più diffuso, 3 italiani su 4 non sanno come
curarsi. Gli occhiali spesso si scelgono grazie al “passaparola”. Gli italiani ci vedono poco e, spesso, non sanno come curarsi correttamente,
rischiando così di compromettere la salute dei propri occhi. Il Consorzio
Comunicazione Vista ha reso noti alcuni dati sul rapporto che lega la nostra
penisola agli occhiali e da essi emerge una situazione tutt’altro che rosea.
Una ricerca di CRA svolta su un campione nazionale ha messo in luce che il
71,2% della popolazione oltre i 40 anni soffre di almeno un difetto visivo (tra
presbiopia, miopia, astigmatismo e ipermetropia). Di questi quasi la metà
(44,3%) è colpito da presbiopia, ovvero la difficoltà nel mettere a fuoco
oggetti e testi vicini a noi, tipica e comune tra gli individui che hanno
superato i quarant’anni d’età.
Questo valore è pressoché trasversale tra uomini (47%) e donne (42%).
L’allarme, però, giunge quando si scopre che la prima fonte di informazione
dei nostri connazionali in merito alla vista è il passaparola, che nel 44% dei
casi è anche il solo metodo tramite il quale si scelgono gli occhiali per se
stessi o i propri cari. Questa “tecnica” è seguita dal consiglio dell’ottico
(30%) o di altri specialisti (22%).
Dati preoccupanti, confermati anche dalla scarsa conoscenza che gli italiani
hanno delle nuove tecnologie per la cura dei propri difetti visivi. Una di
queste, le lenti progressive di quinta generazione, è il frutto di anni di
ricerca e miglioramento delle tecniche conosciute, grazie ad alcuni dei
laboratori più avanzati a livello mondiale presenti proprio nel nostro Paese.
Questa particolare tecnologia costruttiva permette oggi di curare non solo la
presbiopia, tipica e normale negli individui oltre i quarant’anni. Le lenti
progressive sono infatti anche i soli strumenti per vedere bene sia da vicino
che da lontano, anche in presenza di più difetti visivi associati tra loro.
Occhiali, però, vuol sempre più spesso dire anche stile. Forme bizzarre,
lenti su misura dal taglio particolare e diamanti incastonati sono solo alcune
delle curiose applicazioni che oggi è possibile utilizzare sia sugli occhiali da
vista che da sole.
Gli italiani abbandonano lentamente, ma con sempre maggior frequenza, le lenti
bifocali (quelle con l’antiestetica lunetta inferiore) e scelgono strumenti più
evoluti che nascondono, in modo discreto, la propria età e i propri difetti,
garantendo un comfort ed un benessere che non hanno paragoni.
Certo la necessità di un’informazione più puntuale e precisa esiste visto
che, nonostante la percentuale di presbiti sia in aumento, la quota di mercato
occupata dalle lenti progressive è, in Italia, solo dell’11%, contro il 27%
degli Stati Uniti, il 26% della Francia, il 21% della Germania e il 20% del
Portogallo (dati ANFAO/Confindustria). Ci sono, insomma, circa dieci milioni di
Italiani che, al momento, non utilizzano le lenti progressive, nonostante il
loro difetto visivo probabilmente si presti ad essere affrontato al meglio
proprio tramite questa tecnologia.
Tra chi invece già utilizza le lenti progressive, ci dice la ricerca di C.R.A,
i vantaggi principali sono:
· Il fatto di poter utilizzare un solo paio di occhiali
anche in presenza di
differenti difetti della vista (58,6%);
· La comodità di non dover alternare occhiali differenti, evitando così il
rischio di rottura e di smarrimento (39,1%);
· L’aumento del senso di libertà e la possibilità di dominare l’ambiente
circostante (29,4%).
Focus di ricerca condotti nel 2006 confermano questi dati e aggiungono che le
lenti progressive sono connotate soprattutto da tre fattori: dinamismo,
modernità e semplificazione della vita di ogni giorno che, con il suo ritmo
frenetico, richiede agilità e rapidità di movimenti sempre maggiori.
Dai focus nazionali emergono alcune delle mille applicazioni possibili delle
lenti progressive che gli utilizzatori indicano come favorite da questo tipo di
tecnologia:
1) Guidare consultando il GPS/palmare/cartina
2) Lavorare in ufficio a PC e contemporaneamente leggendo altri documenti
3) Cucinare in casa seguendo le ricette
4) Guardare la Tv in una pausa di relax intervallandola alla lettura etc...
Quasi un individuo su due “veste” da subito e senza bisogno di adattamento le
lenti progressive (41,5%), mentre l’altra metà (44,8%) afferma che già dopo
pochi giorni la funzionalità e la comodità sono totali e complete.
Sul sito www.consorziovista.it è
possibile conoscere l’indirizzo dello specialista più vicino per ricevere i
migliori consigli sullo strumento adatto alla soluzione dei problemi alla vista.
Profilo del Consorzio Comunicazione Vista - Presieduto da Cyrille de
Montvalon, il consorzio raduna le principali aziende produttrici di lenti
oftalmiche (ATR Mec Optical s.r.l., Avant Italiana S.p.A, Essilor Italia S.p.A.,
Hoya Lens Italia S.p.A, Oftalmica Galileo Italia S.p.A, Optilens Italia s.r.l.,
Optovista S.p.A., Rodenstock Italia S.p.A., Sola Optical Italia S.p.A.) e Mido,
e opera sotto l’egida di Cdv (Commissione Difesa Vista) e con la collaborazione
di Anfao (Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici), Assogruppi Ottica
(Associazione Nazionale dei Gruppi Organizzati dell’Ottica), Federottica
(Associazione federativa Ottici Optometristi), Aio (Associazione Italiana
Ottici), Andom (Associazione Nazionale Distribuzione Ottica Moderna).
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