Cellulite. La panniculopatia edemato-fibro-scleroso in Medicina Cinese.
                        
                          La panniculopatia  edemato-fibro-scleroso in Medicina Cinese. Considerazioni generali ed esperienze 
    Autore: Carlo Di Stanislao 
     
  “Puritanesimo: l’ossessionante  paura che qualcuno, da qualche parte, potrebbe essere felice”  
    H. L. Mencken 
     
  In Medicina  Cinese la “cellulite” è un accumulo di Yin e di Liquidi che si deve o eccedenza  ponderale o a problemi strutturali corporei [1] [2]. Nel primo caso la cellulite  si inserisce in una condizione di adiposità generalizzata e si riconduce a  turbe della funzione di “trasparto/trasformazione” della Milza; nel secondo a  turbe del Rene e più propriamente dei Curiosi Chong Mai e Yang Wei Mai, con  adiposità circoscritta e spiccate turbe posturali. Va qui infatti detto e  sottolineato che, secondo vari esperti, le adiposità circoscritte sono legate a  problemi di fascie, allineamento corporeo e pertanto postura [3]. Premesso che la postura è  corretta quando: la struttura portante  (ossa e articolazioni), nelle sue parti e nell’insieme, è disposta secondo lo  schema che la natura, nella evoluzione, ha stabilito come "ideale";  morfologicamente è caratterizzata da un esatto riferimento: alle linee  verticali di Barrè e alle linee orizzontali di corrispondenza delle spalle e  del bacino al giusto allineamento degli  arti, ogni modificazione, sotto  l’aspetto dinamico,  altera una  simmetrica distribuzione delle tensioni e una esatta trasmissione delle forze  al suolo. Ne consegue che un corpo che non assolve questi codici, si porta  dietro deformazioni più o meno gravi a vari livelli ed è più o meno brutto,  indipendentemente dal suo peso (ovviamente entro certi limiti). Ma se un  soggetto ha una postura non corretta possono seguire diverse alterazioni  dell’aspetto, oppure a livello delle ginocchia o del bacino. La deformazione  moltiplica l’evidenza del grasso in certe zone. Ci sentiamo di dire che questo  è il fattore più importante della cosiddetta adiposità localizzata. Ma possiamo  esprimere altre ipotesi di concause che derivano sempre dalla scienza  posturale. Dove si verifica una deformazione della struttura, i fenomeni vitali  e di ricambio vanno incontro ad alterazioni e i tessuti si addormentano; appare  evidente quindi che tessuti di deposito debbano trovare in queste zone luoghi  più idonei e di difficile rimozione. Inoltre in relazione alla prevalente  attività, il corpo può trovare vantaggio da modificazioni della conformazione e  distribuzione del peso. Le leggi della fisica dicono che una massa, tanto più è  stabile quanto più il suo baricentro è posto in basso, vicino alla base di  appoggio; tanto più è instabile quanto più in alto esso si trova. Se una  persona (casalinga, commessa, ecc.) passa gran parte del suo tempo ferma o in  piedi , non può che avvantaggiarsi da un abbassamento del suo baricentro cioè  da un aumento di volume dal bacino ai piedi; di conseguenza si ha un accumulo  di grasso in queste zone ed edema degli arti inferiori. Se invece la persona  
è adibita a una attività motoria caratterizzata da continui  spostamenti, un aumento di massa delle regioni alte, per legge di meccanica,  renderà instabile il suo equilibrio e faciliterà gli spostamenti. Un facchino,  un lavorante agricolo, ingrassa, di norma, dall’addome al torace, alle spalle  (fig. uomo). Pertanto per risolvere il problema all’origine dobbiamo riportare  il corpo ad una condizione tale che siano concomitanti le seguenti tre  condizioni:   
  - il migliore allineamento 
 
  - la migliore distribuzione delle forze 
 
  - una vitalità e ricambio tissutale uniformemente esteso a  tutte le parti del corpo. 
 
 
Non  dimentichiamo che una postura corretta e "dinamica" è anche il più  fisiologico mezzo di consumo energetico: se la postura è corretta e dinamica  (non passiva) tutti i muscoli lavorano armonicamente senza contratture e  consumano calorie, se, al contrario, la postura non è armonica pochi muscoli lavorano  troppo e altri, addirittura, non lavorano. IN Medicina Cinese l’assetto posturale  dell’individuo poggia essenzialmente sui Meridiani Curiosi e fra essi  soprattutto Chong Mai e Yang Wei Mai sono legati ad adiposità localizzate di  tipo cellulitico con sconvenienti assetti posturali. In definitiva, le forme di  cellulite ed obesità diffusa (donna tipo Botero) si deve immaginare una turba  della Milza-Pancreas, in situazioni, inece, più canoniche e localizzate o a  turbe del Chong Mai (donne tipo Watteau o Rubens) o Yang Wei Mai (donne tipo  Klimt).  
  
    Tipo  | 
    Aspetto  | 
    Agopuntura  | 
    Dietetica [4]  | 
    Farmacologia [5]  | 
   
  
    Milza-Pacreas  | 
    Obesità diffusa, cellulite sia sopra    che sottodiaframmatica (accumulo di masse cellulitiche ai pilastri ascellari    e agli avambracci, oltre che su glutei, addome, fianchi e coscie)  | 
    BL20, SP3, CV9, CV12  | 
    Eliminare alimenti dolci, alcolici,    faculenti (pane e patate). Dare alimenti amari e freschi. Evitare le    bolliture e le cotture a bagno Maria  | 
    Wu Ling    San [6]  | 
   
  
    Chong Mai  | 
    Aspetto a « pantaloni da    cavallerizzo », con accumulo ai fianchi, glutei, ventre. Adiposità molle    o poco infiltrata. Alterazioni assetto psturale, con lombalgie L2-L3 che    discendo posteriormente verso le coscie, fino al ginocchio.   | 
    SP4,    ST30, KI11, CV4  | 
    Dare alimenti dolci (cereali, carne di    manzo, ecc.) o piccanti (melanzane, peperoncini, carne di cavallo, ecc.).    Evitare l’eccesso di sale  | 
    Si Wu Tang [7] e modifiche [8]  | 
   
  
    Yang Wei    Mai  | 
    Cellulite delle cosce, area    interglutea, regione trocanterica, dura, infiltrata, compatta, tendente    rapidamente alla sclerosi. Alterazioni posturali con ridizione lordosi    ombare. Pseudosciatalgie per lo più monolaterali.   | 
    BL62-59, GB29  | 
    Dare alimenti rinfrescanti, come    verdure, frutta, pesce. Evitare tutto ciò che riscalda (caffè, alcolici,    condimenti forti), ecc.   | 
    Du Zhong Ji    Tian Tang [9]  | 
   
 
Molto  utile la fitoterapia energetica con piante occidentali.  
  
     
        Tipo   | 
    Rimedio [10]   | 
   
  
    Soggetto    Terra, con obesità ginoide in un contesto di aumento corporeo. Tipo “Botero”  | 
    Calamus    tinctorius, Phaseolus    vulgaris, Rhamnus frangula.   | 
   
  
    Tipo Acqua    Yin, con edema duro, infiltrato ed aspetto a « pantaloni da    cavallerizzo ». Tipo “Rubens” e “Watteau”  | 
    Achillea,    Marrubium, Verbena officinlis  | 
   
  
    Tipo Acqua    Yang, edema doloroso, diffusione cosce e ginocchia, soggetto “Klimt”.  | 
    Solidago    virga aurea, Betulla alba, Aesculus hyppocastanum  | 
   
 
Applicando questi  schemi congiuntamente a regole dietetica generali,  determina eccellenti risultati.  
Indirizzo per  chiarimenti 
    Carlo Di  Stanislao 
  Servizio  ambulatoriale di agopuntura e moxa 
  UOC di  Dermatologia-Dipertimento di Medicina 
  PO S. Salvatore 
  Via Vetoio 6 
  67100 L’Aquila 
  E-mail: dermoaq@libero.it; dermoaq@katamail.com  
  URL: www.agopuntura.org  
Bibliografia e Note  
[1] Di Stanislao C.: Le metafore del  corpo: dal simbolo alla terapia. Percorsi integrati in Medicina Naturale, Vol  1. Testa e Bacino, Ed. Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2004. 
  [2] Di Stanislao C., Corradin M.,  Brotzu R.: Trattamento della panniculopatia edememato-fibrosclerosa  (cellulite) mediante combinazione di agopuntura, dietetica energetica ed  omeopatia, La Mandorla (www.agopuntura.org), 2001, 11. 
  [3] Lazzari E.: Adiposità localizzata  e postura, http://www.lapelle.it/med_estet/postura.htm,  2003.  
  [4] Utile, in tutti i tipi, l’impiego  di tè.Vale la pena accennare al fatto che i  diversi tipi di tè si ottengano dai differenti metodi di fermentazione ed  essiccazione delle foglie della Camelia sinensis (pianta della famiglia delle  Teacee), ed hanno contenuti variabili in caffeina (dallo 0,9 al 5%),  teofillina, teobromina, olio essenziale e tannini catechi (dal 5 al 27%). Le  foglie fermentate ed essiccate in modo completo danno il cosiddetto tè nero,  molto ricco in caffeina; se invece sono immediatamente riscaldate si ottiene il  tè verde, che è meno ricco in caffeina e a maggior contenuto tannico. Quando,  nel corso della fermentazione naturale, le foglie da verdi diventano rosse al  30%, si ottiene il tè oolong che è quindi definito semifermentato. Secondo la  Medicina Cinese e Giapponese è questo tipo di tè il più efficace contro  l’obesità, perché riduce sia la lipasi pancreatica, sia il livello di grassi  nel sangue. Studi recenti dimostrano, infine, che sia il tè verde che quello  oolong sono ricchi di polifenoli i quali, bloccando l’acetilCoAcarbossilasi,  riducono la sintesi di acidi grassi. Va aggiunto che la ricchezza in tannini  può risultare lesiva per la parte gastrica e, soprattutto, produrre una  acidificazione salivare con ripercussioni negative sullo smalto dentario.  Occorre, pertanto, non abusare di questa bevanda soprattutto se si hanno  problemi di dispepsia ipersecretiva, ernia iatale o patologie dentarie. Consumare  una tazza di tè 1-2 volte al dì è utile nelle terapie adiuvanti dei  soggetti obesi.  
  [5] AAVV: Formulario di Farmacologia  Cinese, Ed. Lao Dan, Milano, 2004.  
  [6] Formula classica contro le  ritenzioni idriche desunta dalla Shang Han Lun
 
  
     
        Nome Latino & Cinese   | 
    Dosaggio in %   | 
   
  
    Alisma orientalis rizoma, Ze Kie  | 
    30%  | 
   
  
    Atractylodes macrocephala rizhoma  | 
    20%  | 
   
  
    Polyporus umbellatus sclerotium, Zhu Ling  | 
    20%  | 
   
  
    Poria cocos sclerotium, Fu Ling  | 
    20%  | 
   
  
    Cinnamomum cassia ramulus. Gui Zhi  | 
    10%  | 
   
 
La si usa in cp. da 500 mg con dosaggi rifratti fino  a 6 g/die (2 cp dopo i tre pasti, in media, per 1-3 mesi). Nel caso in cui si  voglia forzare la diuresi si aggiunge (in taglio tisana) Sang Bai Pi (Morus  alba cortex radicis), 20 g ad ogni somministrazione (tre volte al dì in media,  come già visto).  
    [7] La formula è citata per la prima  volta nel testo Tai Ping Hui Min He Ji Ju Fang (Formulario di Sua Grazia  Imperiale dell’Epoca Tai Ping), redatto fra il 1078 e il 1085 d.C. 
  
     
        Nome Latino & Cinese   | 
    Dosaggio In %   | 
   
  
    Rhemannia glutinosa radix preparata, Shu Di Huang  | 
    30,5%  | 
   
  
    Angelica    chinensis radix, Dang Gui  | 
    26%  | 
   
  
    Paeonia lactiflora radix, Bai Shao Yao  | 
    26%  | 
   
  
    Ligusticum chuanxiong radix, Chuan Xiong  | 
    17,5%  | 
   
 
La si usa in cp. da 500 mg con dosaggi rifratti fino  a 6 g/die (2 cp dopo i tre pasti, in media, per 1-3 mesi). 
    [8] In caso di tendenza a masse  cellulitiche dure, infiltrate, fredde, con dolore locale si aggiungono  Carthamus tictorius (Hong Hua), g 10 e Persicae semen (Tao Ren), g. 15. Si  ottiene così la formula Tao Hong Si Wu Tang. Il semen Persicae contiene  cianosidi che, in dosi elevate possono creare problemi di tossicità acuta.  
    [9]  
  
     
        Nome    Latino & Cinese  | 
    Dosaggio    in %  | 
   
  
    Dioscorea    opposita rizoma, Shan Yao  | 
    16%  | 
   
  
    Rhemannia    glutinosa radix preparata, Shu Di Huang  | 
    16%  | 
   
  
    Cinnamomum    cassa cortex, Rou Gui  | 
    8,5%  | 
   
  
    Cuscuta    chinensis semen, Ti Si Zi  | 
    8,5%  | 
   
  
    Epimedium sagittum herba, Yin Yang Huo  | 
    8,5%  | 
   
  
    Eucommia    ulmoide cortex, Da Zhong  | 
    8,5%  | 
   
  
    Lycium    barbaricum fructus, Gou Qi Zi  | 
    8,5%  | 
   
  
    Morinda    officinalis radix, Bai Ji Tian  | 
    8,5%  | 
   
  
    Polygomum mutiflorum radix preparata, He    Shou Wu  | 
    8,5%  | 
   
  
    Psoralea    caryoèhillata fructus, Bu Gu Zhi  | 
    8,5%  | 
   
 
La si usa in cp. da 500 mg con dosaggi rifratti fino  a 6 g/die (2 cp dopo i tre pasti, in media, per 1-3 mesi).  
La  presenza di Psoralea, ricca di furocumarine, rende la formula  fotosensibilizzante. Va usata con prudenza in aso di soggetti con  fotodermatosi, orticaria solare o cute chiara, occhi celesti, capelli biondi. 
[10] In Estratto Fluido (15-30 gtt) o  Tintura Masre (25-50 gtt), tre volte al dì dopo i asti per 1-3 mesi. 
[11]  
  - Bere  molta acqua e tisane per depurarsi (limitate l’uso del caffè)
 
  - Eliminare il consumo di zuccheri semplici  (mangiare frutta e specialmente mirtilli)
 
  - Diminuire i grassi (specialmente grassi animali:  salumi, formaggi grassi, burro, panna)
 
  - Mangiare più proteine ( quindi: carne, pesce,  uova e proteine vegetali: legumi)
 
  - Limitare l’uso di sale, l’eccesso del quale  favorisce la ritenzione dei liquidi peggiorando la cellulite ( un consiglio:  insaporite i pasti con le erbe aromatiche) 
 
 
[12] Di Stanislao C., D’Onofrto T.: I  trattamenti di bellezza in Medicina Cinese, monografia AMSA, Roma, 2004.   
                        
                         
                         
                       |